Il premio Nobel per l’economia è stato assegnato allo statunitense Richard Thaler. Docente alla Chicago Booth School of Business è specializzato nella finanza comportamentale.
Chiara la motivazione: «I contributi di Richard Thaler hanno costruito un ponte tra le analisi sul processo decisionale individuale dell’economia e della psicologia». «I suoi risultati empirici e le intuizioni teoriche hanno contribuito a creare il nuovo campo, rapidamente in espansione, dell’economia comportamentale, che ha avuto un impatto profondo su molte aree della ricerca e della politica economica».
Tra i libri più noti di Thaler sul tema della finanza comportamentale, molti dei quali con taglio divulgativo, figurano “Quasi-rational Economics” e “The Winner’s Curse”. Ha anche tenuto la rubrica Anomalies, pubblicato sul Journal of Economic Perspectives. Una delle sue citazioni più note recita: «L’economia convenzionale presuppone che le persone siano altamente razionali – super-razionali – e non capaci di emozionarsi. Possono fare conti come un computer e non hanno problemi di autocontrollo».
Nel libro “Nudge: Improving Decisions About Health, Wealth, and Happiness (Yale University Press, 2008)”, scritto con Cass Sunstein, scrive: «La gente spesso fa scelte scadenti – e le guarda con sconforto, ripensandici!. Facciamo questo perché, come esseri umani, siamo tutti suscettibili a una vasta gamma di pregiudizi quotidiani che possono portare ad una serie altrettanto ampia di imbarazzanti errori nell’istruzione, nella finanza personale, nell’assistenza sanitaria, nei mutui e nelle carte di credito, nella felicità e perfino nel pianeta stesso».
Il premio non tra quelli assegnati dalla Nobel Foundation come quelli per la letteratura, la pace, la medicina, la fisica e la chimica. È invece stato istituito dalla Banca centrale svedese, la Sveriges Riksbank, in memoria di Alfred Nobel. Sono diverse anche le regole dell’annuncio. Nel caso del Nobel per l’economia il vincitore risponde subito alle domande dei giornalisti via telefono. Le domande sono state abbastanza bizzarre. Una ha riguardato la sua carriera a Hollywood – il premio Nobel ha avuto una parte nel film La Grande Scommessa – e se la lezione del film sulle aspettative di successo che generano successo, si possa applicare a Donald Trump. Thaler ha risposto ironicamente di essere deluso per il fatto che il discorso ufficiale dell’annuncio del premio non abbia fatto cenno alla sua carriera a Hollywood. Quanto a Trump, ha detto che «farebbe bene a guardare quel film».