L’esposizione valutaria è un problema di natura ambivalente o intermittente: può penalizzare l’investire, come può premiarlo. A seconda del momento di mercato, ridurre la quota di moneta straniera nel nostro portafoglio potrebbe considerarsi come una riduzione del rischio valutario o come una distorsione (un home bias) nei confronti della valuta domestica.
Visto la tendenza del tasso di cambio a compensarsi nel lungo termine, riteniamo in questo momento che la diversificazione valutaria con gli opportuni correttivi per limitare la volatilità, resta – insieme alla diversificazione geografica – un’opzione efficiente per l’investitore.
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Nel lungo termine l’effetto del tasso di cambio tra le valute sviluppate tende a bilanciarsi o comunque a essere piuttosto limitato. Come si può vedere i rendimenti dell’azionario globale espressi in dollari o in euro (valuta domestica) tendono a coincidere