Un celebre esperimento condotto da un gruppo di ricercatori di Stanford qualche anno fa propose a chi si sottoponeva al test di assaggiare del vino rosso da diverse bottiglie, i cui prezzi andavano da 5 a 45 dollari. Il vino in realtà era sempre lo stesso ma i giudizi dei partecipanti erano molto più positivi per i vini più cari. La cosa più interessante scoperta dai ricercatori fu che non si trattava di mera suggestione, ma che le aree del cervello associate al piacere in caso di prezzi più alti. Questo perché le maggiori aspettative aumentano la piacevolezza dell’esperienza.
Bisogna partire da questi esperimenti e dalla consapevolezza che il cervello funziona in modo complesso per comprendere come valutiamo i prezzi degli altri prodotti, inclusi i prodotti finanziari. I gestori dei nostri risparmi hanno storicamente messo in piedi complicati sistemi di vendita per piazzare i loro servizi e nascosto conflitti di interessi, che si concretizzano attraverso accordi di retrocessione tra le case prodotto e i promotori finanziari. Per questo l’idea che più un prodotto finanziario sia caro più sia di qualità è fuorviante.
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Le maggiori aspettative aumentano la piacevolezza dell’esperienza. Vale per il vino ma anche per molti altri prodotti