Verità nascosteQuesta è la teoria del complotto sull’ 11 settembre più incredibile che abbiate mai sentito

Chi ha pianificato l’attacco lo ha fatto con anni di anticipo. E non solo: fin dal 1996 avrebbe stampato sulle banconote americane la rappresentazione di quello che sarebbe successo. Ma nessuno se ne era accorto

Come tutti sanno, l’attacco alle Torri gemelle è stato tutto un complotto. Quello che forse non tutti sanno, però, è che era stato pianificato nei minimi dettagli prima del 1996 – e non solo: tutti gli americani avevano avuto il tempo e i mezzi per accorgersene in anticipo.

Questa ennesima teoria del complotto è, senza dubbio, la più fantasiosa e spettacolare di tutte. La racconta questo utente di Quora. Prendete dei dollari – almeno una banconota per ogni taglio, dai 5 fino ai 100. Mettetele in fila dal taglio più basso a quello più alto. Poi giratele e osservate con cura le immagini stampate sul retro.

Notato niente di strano? Certo che no. Bisogna prima farle ruotare tutte di 90 gradi tenendo il lato destro in alto. Poi concentratevi solo sulla metà superiore. Adesso si dovrebbe vedere qualcosa del genere:

Non vedete? È la rappresentazione, in cinque fasi, dell’attacco alle Torri gemelle.

Per essere chiari, questa (la banconota da cinque dollari) mostra la fase iniziale: le due torri, inquadrate in un arco, sono ancora al loro posto.

Nella banconota da dieci, invece, si vede il primo attacco. La torre di destra (quella nord, a quanto pare) viene colpita e comincia a crollare.

Qui si vede il secondo attacco, alla torre sud. È la banconota da venti dollari.

I tagli più alti sono anche quelli più catastrofici: quella da 50 mostra il crollo delle due torri.

E quella da 100 il fumo che sale, una conclusione quasi da cartone animato per uno degli eventi più tragici della storia americana.

Ma perché le torri sono incorniciate da un arco? Non c’è una particolare spiegazione esoterica: si limitano a riprendere la prospettiva che si ha da qui, cioè da dietro all’arco di Washington Square.


Il motivo della scelta di questa inquadratura non è chiaro. Forse la spiegazione è sull’arco stesso. La statua sul lato sinistro rappresenta George Washington come Comandante in Capo, e quella a destra è George Washington come Presidente. La guerra e la pace. E su una figurina, sullo sfondo, tiene in mano un libro aperto, si trova la scritta Exitus Acta Probat. Cioè il “fine giustifica i mezzi”.

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