Una serie di spari da un’auto in corsa hanno seminato il panico a Macerata provocando il ferimento di alcune persone, tra cui due stranieri. Un giovane è stato fermato dai carabinieri e portato in caserma: si chiama Luca Traini, 28 anni, ha la testa rasata, è incensurato e originario delle Marche. In passato è stato candidato con la Lega Nord e ha il simbolo di Terza Posizione tatuato in fronte.
Un metro e 80, fisico atletico, calvo, è sceso dall’auto, si è tolto il giubbotto, ha indossato una bandiera tricolore sulle spalle, salendo sui gradini del Monumento. Si è poi girato verso la piazza, ha fatto il saluto fascista. Poi sono arrivati i carabinieri e non ha opposto resistenza. A bordo dell’auto la pistola, una tuta mimetica, sul cruscotto piume bianche, appunti a penna e bottiglie d’acqua.
I colpi di pistola sono partiti da un’Alfa Romeo 147 nera che si spostava per le vie della città, sparando e terrorizzando i cittadini. L’uomo, una volta bloccato, è sceso dall’auto, si è tolto il giubbetto, ha indossato una bandiera tricolore sulle spalle, salendo sui gradini del Monumento. Si è poi girato verso la piazza, ha fatto il saluto fascista. Poi sono arrivati i carabinieri, ha ammesso le proprie responsabilità e non ha opposto resistenza. A bordo dell’auto la pistola, una tuta mimetica, piume bianche.
A Macerata il primo febbraio è stato fermato dai carabinieri Innocent Oseghale, uno spacciatore nigeriano di 29 anni, con l’accusa di essere l’omicida di Pamela Mastropietro. Il cadavere della 18enne, che aveva problemi di tossicodipendenza, era stato ritrovato in due valigie in una strada di campagna nei pressi di Pollenza.
Ci potrebbe essere un legame tra i due episodi di cronaca nera. La segretaria provinciale della Lega, Maria Letizia Marino, ha dichiarato che Traini era innamorato di una ragazza romana, 18enne, con problemi di tossicodipendenza. «Ci sorge il dubbio che fosse Pamela» ha spiegato. «Era follemente innamorato di una ragazza di Roma», «nessuno di noi l‘aveva mai vista e forse nessuno l’aveva vista perché stava in comunità».