Elezioni 2018: i risultati in tempo reale

Sondaggi, exit poll, proiezioni. I commenti più importanti e la cronaca della giornata più importante per la politica e la democrazia italiana

“Un discorso incomprensibile e strampalato. Vuole disintegrare ulteriormente il partito? Faccia pure”, dichiara Alessandro Di Battista, ex parlamentare del M5S. “Noi continueremo per la nostra strada: apertura”.

A stretto giro alla dichiarazione di Renzi arrivano le parole di Luigi Zanda, ex capogruppo al Senato del Pd: “La decisione di Matteo Renzi di dimettersi e contemporaneamente rinviare la data delle dimissioni è incomprensibile. Serve solo a prendere tempo”. E aggiunge: “Le dimissioni di un leader sono una cosa seria. O si danno o non si danno. E quando si decide di darle, si danno senza manovre”. E ancora: “In un momento in cui al Pd servirebbe il massimo di quella collegialità che è l’esatto opposto dei cosiddetti caminetti, annunciare le dimissioni e insieme rinviarne l’operatività è impossibile da spiegare”, afferma Zanda. “Quando Veltroni e Bersani si sono dimessi lo hanno fatto e basta. Un minuto dopo non erano più segretari”, ha aggiunto.

Dietro alle parole di Zanda alcuni interpreti vedono l’ombra proprio dei componenti del “caminetto”, le figure che avrebbero chiesto le dimissioni di Renzi per sostituirlo.

Lascia dopo la sconfitta
“La nostra è una sconfitta”, dice il leader del Pd Matteo Renzi, “chiara ed evidente che impone di aprire nuova pagina nel Pd”. Per cui è inevitabile che “lasci. Ma il congresso per decidere la nuova leadership partirà il termine della fase di insediamento del nuovo Parlamento”. E puntualizza più volte: “Il nuovo segretario dovrà essere scelto dalle primarie e non da un reggente scelto da un caminetto”.

La sfida agli avversari
La nostra responsabilità, dice, “sarà stare all’opposizione”. “Io mi considero un garante di un mandante politico e culturale che si oppone a un governo di estremisti e dice no all’antipolitica”. Nessun aiuto, nessuna apertura alle forze politiche che hanno vinto le elezioni. “Oggi non hanno i numeri per governare. E chi è intellettualmente onesto deve riconoscere che tutto nasce dalla vicenda referendaria .Coloro che si sono opposti oggi sono vittime dei loro stessi marchingegni. Oggi l’assetto costituzionale avrebbe permesso di avere un governo”.
E li sfida. “In questa campagna elettorale segnata dalle bugie una delle più dette dagli avversari era che non avrebbero fatto accordi. Vediamo cosa fanno”.
Chiude con tre ordini: No inciuci. No caminetti chiusi. No a ogni forma di estremismo

“Ora si riparte dal basso, con umiltà”, e rivendica: “Restituiamo le chiavi della casa, ma la casa è tenuta in ordine”.

Nel frattempo, riferisce La7, Salvini avrebbe incontrato Silvio Berlusconi a Villa San Martino ad Arcore. Come conferma un comunicato emesso da Forza Italia, “avrebbero deciso di proseguire con la coalizione, che i risultati hanno rafforzato”


In una conferenza stampa insieme a Roberto Speranza e Nicola Fratoianni, il leader di Liberi e Uguali, Pietro Grasso, certifica la delusione per i risultati delle elezioni: «Non abbiamo difficoltà ad ammettere la delusione per non aver saputo intercettare quel consenso, travolto dall’avanzata della destra e dei 5 Stelle. Uno scenario già visto in Europa».

Per il fronte delle alleanze, LeU non chiude al M5S: Con Di Maio c’è un confronto aperto e il luogo è il Parlamento” – ha concluso Grasso.

“Oggi inizia la Terza Repubblica, quella dei cittadini”. È così che il leader del M5S Luigi di Maio chiude il suo intervento al Parco dei Principi, a Roma. “Siamo la prima forza nazionale. a differenza di altri, che sono invece espressioni locali. Questo ci proietta a governare”, dice. Ma “sappiamo che le coalizioni non hanno i numeri per farlo”, aggiunge, e per questo i Cinque Stelle “sono aperti a tutti”. Un profilo già governativo, istituzionale e dialogante. Aperto in particolare “sui temi: questo voto è post-ideologico. Non ci sono più le contrapposizioni destra-sinistra. Ci sono i grandi temi irrisolti della nazione: la povertà, gli sprechi, l’immigrazione, la sicurezza, il lavoro, lo sviluppo economico, le imprese”. Il Movimento è aperto a tutti quelli che vorranno trovare un accordo sui temi.

Questa, dice, “È un’occasione storica per trovare le soluzioni a questi problemi”.

Non manca la fiducia nelle istituzioni: “Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella” saprà guidare la situazione “con autorevolezza e sensibilità”. Adesso, conclude, “è cominciata la Terza Repubblica”.

Durante la conferenza stampa, il leader della Lega Matteo Salvini smentisce le ipotesi di alleanza con il Movimento Cinque Stelle: “Ho il diritto e il dovere di governare con il centrodestra”. Intanto aspetta i risultati, puntando al 19% rosicchiando ancora qualche voto ai centristi. Questo, è chiaro, toglie dal tavolo “l’ipotesi di governo di scopo”, rispetto ai quali si dichiara contrario.

“Abbiamo vinto grazie ai temi dell’immigrazione e del lavoro”, aggiunge riferendosi alla legge Fornero. Sull’euro, “non ha futuro. Il sistema è destinato a finire presto. Ma non faremo un referendum come il M5S, lavoreremo per cambiare i trattati europei”. Inoltre ha ringraziato Marine Le Pen, leader del Front National, che si era complimentata con lui per prima durante la notte.

Secondo una voce, il leader e segretario del Partito Democratico, dopo la débacle elettorale, avrebbe deciso di rassegnare le sue dimissioni, su richiesta del suo partito nella sua interezza. Ma il portavoce del partito smentisce. Secondo indiscrezioni il segretario (in bilico) del Pd starebbe aspettando i risultati alle Regionali, specialmente quello del Lazio. Intanto si annuncia che Renzi parlerà stasera alle 17

Il leader e segretario della Lega Matteo Salvini interviene nella sede in via Bellerio. “io sono uno che mantiene la parola data: la nostra sarà una coalizione di centrodestra”. Poi ringrazia tutti, dal partito agli elettori delle varie Regioni italiane. Snocciola i risultati (alcuni ancora parziali) della Lega: “Un partito che si estende da Nord a Sud, a dispetto di quegli analisti (falliti) che sostenevano che la nuova politica di alleanze avrebbe danneggiato la Lega al Nord”, e “invece si è affermata anche al Sud. Dove daremo orgoglio anziché assistenzialismo”.

Riconosce la vittoria dei Cinque Stelle, “cui faccio i miei complimenti”, si scaglia contro sondaggisti, giornalisti e analisti politici che si prevedevano esiti diversi e più modesti per la Lega. “Leggo che a Bruxelles sono preoccupati per il risultato della Lega, sbagliano”.

“Non commento la débacle degli avversari. L’arroganza di Renzi è stata punita”, aggiunge. E ripete: “Io sono orgogliosamente populista”, perché “dovremo mantenere i piedi per terra e ricordarci ogni faccia di tutti i nostri elettori e conservare la loro fiducia, perché la fiducia vale più dei voti”.

Con Berlusconi, dice “Non ho ancora parlato”.

Il fondatore del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo, arrivato all”hotel Parco dei Principi a Roma, ha dichiarato: “Sono anziano, ancora non riesco a capacitarmi di questa vittoria”

«Ho fatto tutto quello che potevo, il mio obiettivo è stato dall’inizio quello di fermare l’onda populista e quella dell’antipolitica del M5S». Per fermare l’avanzata della «setta dei cinquestelle, guidata da un comico». Nonostante le interviste, gli interventi televisivi, la presenza mediatica fissa, Silvio Berlusconi raccoglie un risultato molto al di sotto delle aspettative. Perde il Sud, scivola al nord, chiude la sua ultima (?) campagna elettorale in calando.

Ora il centrodestra è nelle mani dell’alleato Matteo Salvini, il quale tenterà l’impresa di formare un governo. L’ipotesi di grandi coalizioni (il famigerato Renzusconi) incardinate sul contributo di Forza Italia sembra impossibile.

La Borsa apre in calo: -2%.

Lo spread con il bund tedesco di uguale durata si allarga a 140,7 punti base, in rialzo di quasi 10 punti. Non va sottovalutato, oltre che all’impatto del voto italiano, anche la ritrovata stabilità del governo tedesco in seguito al via libera della base al governo Merkel.



I risultati di Nardò (Bari) parlano chiaro: si aspettava un duello a sinistra, tra la Bellanova e D’Alema ed è stato, invece, un crollo.

La grafica dice tutto: l’Italia è divisa in due parti: al nord e al centro si impone il centrodestra, a guida leghista. Al sud è tutto un “cappotto” Cinque Stelle, che dimostra la fine del voto clientelare



Va malissimo anche per LeU: si aggira intorno al 3,3 sia alla Camera che al Senato. La storia del partito, nato da poco, sembra già finita



«Se ne esco vivo, va bene». È così che commenta la notte delle elezioni il segretario del Pd Matteo Renzi.

Ha dimezzato il 40% delle Europee, sfondato la “soglia Bersani” e azzerato il Pd in quasi tutto il Paese. Ora deve trarre le conclusioni. Secodo quanto riporta il Corriere della Sera. “Mai con i Cinque Stelle” Renzi dichiara che non ci sarà un governo con LeU e Cinque Stelle, “manco morto”. CI verranno a cercare, dice, sia i grillini che il centrodestra, ma «noi abbiamo già pagato con dieci punti di calo la responsabilità di questi mesi. Non pagheremo ancora. Il popolo non ha dato a nessuno la maggioranza, vediamo se faranno accordi con qualcuno per averla».

Intanto si profila un’ipotesi che vede Gentiloni alla guida della Segreteria del Pd.

Non parla il leader della Lega, ma se ne incarica il vice Lorenzo Fontana. il risultato di oggi, dice, “È un chiaro segnale contro l’Europa che guarda ai numeri e non alle persone”. E ancora: “È iniziata la rivoluzione del buonsenso. I cittadini hanno capito che il mainstream dei poteri forti non facevano i loro interessi. Cercavano di renderli schiavi”. Noi “prima dell’economia mettiamo gli uomini”.


Primissimi dati anche per le elezioni regionali. Nel Lazio i primissimi dati forniti dal Consorzio Opinio Italia per Rai raccontano di Nicola Zingaretti tra il 30 e il 34%, Stefano Parisi tra il 26 e il 30%, Roberta Lombardi tra il 25 e il 29% e Sergio Pirozzi tra il 2 e 4%. In Lombardia gli exit poll Rai danno Attilio Fontana tra il 38 e il 42%, Giorgio Gori tra il 31 e il 35%, Dario Violi tra il 17 e il 21% e Onorio Rosati tra il 2 e il 4%.

“Una grande soddisfazione”, dichiara il vicesegretario della Lega Giancarlo Giorgetti. “Un risultato storico per la Lega e per Salvini. Siamo partiti dal 4% e adesso siamo a quota 16, 17%, ma i seggi reali saranno ancora di più. Prima parleremo con i nostri alleati, abbiamo già delle idee. Guardiamo al futuro con serenità e consapevolezza: ci votano da Nord a Sud, si può dire che la sfida di Matteo Salvini è stata vinta”

Nota di colore: nel corso degli ultime ore prima del voto sono girati su Whatsapp dei sondaggi attribuiti a Euromedia Research di Alessandra Ghisleri, subito smentiti dall’interessata. ““C’è una ingerenza molto forte sul voto – afferma la Ghisleri – i nostri ultimi sondaggi li abbiamo consegnati ai clienti venerdì e non abbiamo in programma di farne altri, né tantomeno gli exit o le previsioni: quella che si sta verificando nelle ultime ore, a partire già da ieri sera, è un’invasione a pioggia sulla messaggistica e su whatsapp di sondaggi finti che la mia società non ha mai realizzato”.

Eppure, come fa notare su Twitter Selvaggia Lucarelli, i sondaggi ci hanno azzeccato alla grande. Chissà perché.

Interviene anche l’ex ministro Renato Brunetta: “Il centrodestra unito è il vero vincitore delle elezioni”


Alessandro Di Battista, davanti ai giornalisti nella sede dei Cinquestelle, a Roma, ha dichiarato: “se questi dati fossero confermati, si tratterebbe di un trionfo dei Cinquestelle, , anzi, di una apoteosi. Dati che dimostrano che tutti quanti dovranno venire a parlare con noi. E sarà la prima volta. E questa è la migliore garanzia di trasparenza per il popolo italiano perché gli altri partiti dovranno parlare con noi usando i nostri metodi di trasparenza, di correttezza, di credibilità

Le nostre elezioni viste dai giornali stranieri: nessuna maggioranza, si profila un successo dei partiti anti-europei

Roberto D’Alimonte intervistato a SkyTg24: “Buoni i dati sull’affluenza, che supera il 70%. Sono meglio della Gran Bretagna e al livello di Germania, con comunque delle differenze territoriali”.

“Sulla base di questi dati, se sono veri, le due maggioranze ipotizzate prima delle elezioni non ci sarano. Né quella del centrodestra (Forza Italia, Lega e FdI), né quella della Grande Coalizione tra Forza Italia, Pd e altri partiti”. Non si potrà prescindere “dai M5S”

Il deputato M5S e vicepresidente della commissione Giustizia ha dichiarato: “possiamo già dire che se i risultati che stanno emergendo fossero confermati ci troveremmo davanti a un dato storico: che il M5S sarà il pilastro della prossima legislatura”

Secondo le rilevazioni, a Firenze il leader del Pd Matteo Renzi avrebbe il 44% dei voti, a Bologna si imporrebbe Pierferdinando Casini al 34% e ad Acerra (Napoli) il leader del M5S Luigi Di Maio avrebbe il 48% dei voti

23:10 sondaggi di per

23:00 Arrivano i primi istant poll di Swg trasmessi da La7.

In testa il M5S, che sta sulla soglia del 30%. Nel centrodestra sia Forza Italia che Lega sono al di sotto delle aspettative: la prima poco sopra il 13,5% e la seconda tra 12-14,3%.

Situazione non buona nemmeno per il centrosinistra: il Pd si aggira tra 21 e 23%, +Europa balla tra 2,8 e 3,4% (non è ancora certo il superamento della soglia di sbarramento)

I dati sono estratti da un campione di 5000 elettori consultati durante l’arco di tutta la giornata

Affluenza al 58,47% alle 19

Secondo i dati comunicati dal Viminale, ha votato il 58,47% degli aventi diritto. In crescita rispetto al 19,3% rilevato alle 12. Superiori alla media Veneto (65,58%) e Emilia Romagna (63,98%). I dati più bassi sono in Calabria e in Sicilia, dove il dato del 47%. In linea con le dinamiche del Referendum costituzionale del dicembre 2016, che si svolse in un solo giorno e raggiunse a fine giornata il 68,48%, ma in calo rispetto al 2013, in cui il dato definitivo fu del 75,2%.

Ci sono state numerose lamentele per le code e i ritardi nel processo di votazione. La nuova procedura, che prevedeva anche il tagliando per ogni scheda, ha allungato in modo sensibile i tempi rispetto al passato.

Tra le particolarità della giornata, si segnala la contestazione subita dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi durante la sua votazione al seggio: un’attivista delle Femen si è messa in piedi sui tavoli, a seno scoperto, esibendo la scritta “Berlusconi sei scaduto”

X