Un fisico teorico, uno scienziato “star”, un pezzo di immaginario collettivo, con la sua sedia a rotelle (guidata in modo selvaggio), le sue battute impertinenti, e il suo computer-sintetizzatore vocale. Un testimone del fatto che la disabilità non è un impedimento vero. In breve un guru, al di là dei suoi, non pochi, meriti scientifici.
A Stephen Hawking chiunque domandava tutto: quanto resisteremo sulla terra, cosa succederà con l’intelligenza artificiale, qual è il carattere del Tempo, e soprattutto la domanda che non si dovrebbe mai fare a uno scienziato (ma ad un guru sì): se esiste Dio.
Hawking è morto stanotte, all’età di 76 anni. I figli, Lucy, Robert e Tim hanno dichiarato: “siamo profondamente rattristati che il nostro amato padre sia andato via oggi”. E hanno aggiunto: “È stato un grande scienziato e un uomo straordinario. La sua eredità vivrà ancora per molti anni. Il suo coraggio e la sua perseveranza, insieme al suo essere brillante e al suo umorismo, hanno ispirato persone in tutto il mondo”.
Lo scienziato era nato a Oxford l’8 gennaio del 1942. È noto soprattutto per i suoi studi sulla cosmologia quantistica, sui buchi neri, e sull’origine dell’universo. Titolare della cattedra di matematica all’Università di Cambridge per trent’anni, dal 1979 al 2009, era attualmente direttore del Dipartimento di Matematica Applicata e Fisica Teorica di Cambridge. Membro della Royal Society, Royal Society of Arts e Pontificia Accademia delle Scienze.
Tra i suoi contributi più rilevanti, la radiazione di Hawking, la teoria cosmologica sull’inizio senza confini dell’universo (denominata stato di Hartle-Hawking), e la termodinamica dei buchi neri. Hawking, con altri, ha contribuito all’elaborazione di diverse teorie fisiche e astronomiche: il multiverso, la formazione ed evoluzione galattica, l’inflazione cosmica. Grande divulgatore, nonostante la complessità delle teorie che ha prodotto e a cui ha contribuito.
Nel 1963 gli era stata diagnosticata una una forma a lenta progressione di sclerosi laterale amiotrofica; Hawking era costretto da anni a comunicare con un sintetizzatore vocale.
È stato scienziato/icona/guru e un protagonista dello spirito del tempo. Citato, ricordato, ultilizzato dai Simpson a diverse pellicole (come La teoria del tutto, film biografico del 2014 diretto da James Marsh).
Tra i vari modi di ricordarlo, abbiamo scelto il tuo party per i viaggiatori del tempo. Il 28 giugno 2009, il cartellone e i palloncini accoglievano a Cambridge chiunque fosse tornato nel passato per visitare Hawking a caccia di prove sulla possibile reversibilità del tempo. Gli inviti furono stampati a festa conclusa, in modo che nessuno, tranne chi viveva nel futuro, leggendo l’invito potesse presentarsi. Nessuno lo andò a trovare.