Due giorni fa, mentre stavo chiacchierando con la mia amica Elena, docente universitaria che vive in Francia, sul senso della vita e sul De Rerum Natura, ci siamo ritrovate a riflettere sulle svariate categorie di casi umani a piede libero che spingono una donna a dedicarsi all’eremitaggio perpetuo. Ma c’è ancora bisogno di parlare di uomini? Sei stagioni di Sex and the City e due film non ci hanno insegnato già tutto tramite quella odiosa e pretenziosa Carrie? Apparentemente c’è ancora bisogno di parlare di uomini, va ancora di moda confrontarsi durante l’aperitivo. Abbiamo scoperto nuove teorie? Non proprio. Ci sono novità? Non esattamente, in fondo gli uomini, nonostante le personalità diverse, sembrano avere lo stesso comune denominatore: mentre noi analizziamo ogni singola parola tentando di capirli meglio, loro hanno già capito tutto di noi. Ma proprio tutto. Prima di accusarmi di eccessiva durezza nei confronti degli uomini pensate un attimo a come si svolgono certi dialoghi maschili sulle donne, pardon, fighe.
“…chi quella? Sicuramente la dà via come il pane, hai visto che foto mette su Instagram?” oppure “…chi? Quell’altra? Mah…un pompino me lo farei fare”.
Per via di quella lunghissima telefonata ho cominciato a stilare una lista e mi sono chiesta: ma se usassimo la nostra esperienza per aiutare la maggior parte delle donne a sfuggire a certi tipi di relazione? Quindi, care ragazze, eccole qua: le 10 categorie di casi umani più diffuse attualmente a piede libero.
Caso numero 1: lo stalker semplice
Non ha nulla di straordinariamente sbagliato – a parte il fatto che piuttosto di darla a lui ti faresti suora, valuteresti con più interesse i rapporti saffici e appartiene alla classica categoria con cui non berresti nemmeno un caffè. Lui insiste con messaggi, con telefonate, con inviti a eventi (ai quali non partecipi MAI), insiste a presentarti persone, insiste a portarti in un determinato ristorante che ti cambierà la vita – LUI INSISTE. Ovviamente, più insiste più tu non ne vuoi sapere, ma il fatto che abbia anche vagamente avere a che fare con il suo atteggiamento di solito non attraversa neanche l’anticamera del suo cervello. Quando finalmente capisce che piuttosto di uscire con lui preferiresti trascorrere la serata in un’appassionata lettura della rivista Mani di fata sezione uncinetto, SEI UNA TROIA. Caso chiuso.
Caso numero 2: Il sensibile
C’è qualcosa di sbagliato nell’essere sensibili? No, assolutamente – vi parla una che piange ogni volta che guarda “Il re leone” – ma è sbagliato e volgare fare il sensibile a ogni costo. La prostituzione della sensibilità ridotta a personaggio per distinguersi da questa mandria di insensibili che non ti guarda mai negli occhi dicendoti quanto sei bella e speciale mi dà la nausea. Perché, care amiche, è bene che qualcuno vi renda consapevoli del fatto che costoro, di sensibile hanno forse solo la pelle dello scroto. La sensibilità esibita, oltre ad essere grottesca, non inganna nessuno, non a lungo termine almeno. Forse perché l’ultima cosa che una persona davvero sensibile desidera è quella di servire le proprie emozioni in pasto a chi potrebbe danneggiarla. La sensibilità si intravede, qualche volta, ma non viene mai esibita. Quando un uomo comincia a esibire la propria sensibilità in verità lo sta facendo per abbattere la concorrenza, soprattutto quando, l’uomo in questione, non possiede proprio la fisicità di un latin lover. Tra lui e quello della palestra che pubblica un selfie al giorno a torso nudo non c’è alcuna differenza. Forse il tizio della palestra è più onesto in quanto punta a mostrare i risultati del suo allenamento. Il sensibile vuole indurti a credere di essere un uomo migliore, non si sa bene in funzione a quale principio. NEXT!
Caso numero 3: quello del “facciamo come vuoi tu”; Ah, loro mi danno davvero sui nervi. Ogni volta che ho sentito “come vuoi tu amore, facciamo quello che vuoi, voglio quello che vuoi anche tu” il mio istinto mi ha portata a desiderare di cavare a costoro gli occhi fuori dalle orbite. La verità, anche in questo caso, è che loro non sono affatto così accondiscendenti come appaiono. I casi si riducono a due: 1) o ti sei beccata il principe degli smidollati che non riesce a decidere neanche come vuole il caffè (lungo, corto, macchiato caldo, macchiato freddo, marocchino, come faccio a decidere?) 2) o, molto più probabilmente, a lui non interessa assolutamente nulla di te e delle tue (inutili) paturnie. Qualsiasi sia il caso, ti meriti un uomo che abbia più personalità di un sottopentola.
Caso numero 4: David Copperfiled
Questa definizione la devo al mio youtuber di fiducia Gordon – che personalmente adoro. David Copperfield arriverà nella tua vita avvolgente come una brezza estiva, dalla sua bocca usciranno solo paroloni su quanto sei speciale, intelligente, straordinaria, unica, meravigliosa e tu OVVIAMENTE ci cascherai perché lui ha fascino, ha fascino da vendere. Non fa mai un complimento fuori posto, niente banalità sull’aspetto fisico (al massimo allude, ma in modo elegante) si interessa alla tua vita, alle cose che ti appassionano, cerca le cose che avete in comune, c’è sempre, costantemente, ti abitui ad averlo intorno finché PUFF…e tu ti chiedi “ma ‘ndo cazzo è andato?”. Passano i giorni e questo non si fa sentire, non si fa vedere, risponde ai messaggi con monosillabi e dopo qualche ora. Cerchi di essere comprensiva, pensi magari sarà impegnato a salvare il mondo, starà costruendo rifugi per gattini abbandonati, l’avranno invitato a fare il portavoce all’ONU e aspetti. Trascorsa una settimana in cui lui pare sia sparito dalla faccia della terra lo cerchi per chiedergli spiegazioni. Lui abbozzerà qualcosa tipo che la sua missione lo sta portando altrove, in terre sconosciute (tipo su Marte) e tu hai frainteso tutto: non sei speciale per lui in quel senso. CHIARO. Quando disinteressate o interessate all’amicizia ci comportiamo tutte ESATTAMENTE così.
Caso numero 5: Il tizio “rebound”;
Preferisco il termine inglese “rebound” (=ripresa, ritorno alla normalità) rispetto al “transitorio”, “ruota di scorta” o “rimpiazzo” come siamo solite a definire questi ragazzi. La categoria del rebound è molto ampia in quanto comprende tutti gli uomini di vostra conoscenza. La verità è che sono stati tutti il rebound di una donna, ma come accade in questi casi, loro sono convinti che non sia mai successo a loro, sono cose che accadono ad altri. I rapporti con i rebound sono abbastanza semplici ma unilaterali, in quanto (di solito) è la donna ad avere piena consapevolezza che lui è di passaggio. L’uomo penserà che lei ha già fantasticato le loro nozze e scelto i nomi dei figli. Le regole per avere un rapporto del genere dipendono un po’ dal tipo di donna ma, a caratteri generali la scelta ricade sempre su un uomo carente in un punto essenziale che non si può soprassedere. Ad esempio, può essere il tuo tipo fisicamente ma avere una personalità orribile, può essere dotato di personalità magnifica ma non essere attraente, essere intelligente ma non passionale e via dicendo. La parola chiave è carenza, che rende ogni possibilità di coinvolgimento emotivo pari allo zero. Quando il rebound diventa un caso umano? Quando la donna decide di essere pronta a investire il suo tempo con qualcun altro. Il rebound, che fino a poco tempo prima viveva nella convinzione che la donna stesse lì per lui e di avere il controllo della situazione, resta scioccato nell’apprendere che lei ha preferito un altro. Ma invece di tentare di recuperare chiedendo venia, ammettendo le sue mancanze e impegnandosi a comportarsi meglio, si trasforma nello stalker semplice o nell’esibizionista sensibile, per dimostrare di essere migliore del suo rivale. Ovviamente non lo sta facendo per interesse nei confronti della donna, è solo voglia di vincere.
Caso numero 6: Il diversamente intellettuale
Lui non legge grandi classici, non ha mai letto Dostoevskij, Tolsoj, Proust e trova Shakespeare sopravvalutato. Lui ti inviterà a riflettere sulle leggi universali variopinte citandoti BUKOWSKI. Ebbene sì, l’ultima frontiera del wannabe letterato, la nuda e cruda verità di bukowskiana che riflette sulle nostre consumistiche vite senza senso. Non si capisce bene su cosa si fondano queste sue affermazioni, probabilmente è l’unica cosa che ha mai letto e all’improvviso si sente talmente intelligente e intellettualmente dotato tanto da ignorare l’esistenza terrena degli altri lettori. Se dovessi rispondergli “Non apprezzo tanto Bukowski” scatenando la sua ira funesta, con ogni probabilità ti chiederà con fare sprezzante “Ma allora che ti piace? Fabio Volo?” – Guarda, è il mio preferito in assoluto. Ho pure un cartonato a misura naturale in sala. Non fraintendetemi, non sto insinuando che un uomo per essere degno di considerazione debba per forza possedere una cultura classica notevole, amare l’opera e il teatro ed essere in grado di affrontare ogni genere di conversazione intellettuale dovesse presentarsi. Non c’è nulla di male nel non essere intellettuali, ma occorre essere non-intellettuali con onestà. Basta ricordare che tutte le donne ad un certo punto della loro vita hanno sognato di avere un ragazzo che si intendesse di idraulica. Soprattutto quando la lavastoviglie smette di funzionare di DOMENICA.
Caso numero 7: L’uomo in crisi esistenziale
Lui vive in perenne crisi e ha una vita così difficile (poverino!). Le sfighe capitano tutte a lui, le donne lo mollano ogni volta che si innamora (ma perché sono delle troie superficiali non perché è una palla!), gli amici non lo chiamano mai per invitarlo ad uscire (che strano, è così allegro e simpatico), a lavoro tutti vengono promossi tranne lui, i suoi colleghi sono degli stronzi, è andato in vacanza ma è stata una merda tra intossicazioni alimentari, prezzi esorbitanti, servizi scadenti, è tornato più stressato di prima. Prima di dare libertà di azione alla crocerossina che è in te e pensare che possa essere salvato ricordati: non importa quanto costui sia bello è sicuramente di una noia mortale. Immagina di raccontargli una cosa bella che ti è successa tipo “Amore, sai che ho vinto due biglietti per la prima de Alla Scala?” per sentirti dire “Sicuramente te li avranno inviati per sbaglio” o “sono falsi”. Potresti mai trascorrere del tempo con una persona che ti fa sentire costantemente una cretina perché, a differenza sua, ritieni ci sia del buono nel mondo?
Caso numero 8: Quello che non sa ancora di essere gay – o non lo vuole ammettere C’è qualcosa di comico in un uomo palesemente gay che vuole fingersi etero. Persino il suo parlare di figa è comico, quasi grottesco. Ne parla troppo, ma tu da donna capisci benissimo che non lo fa perché effettivamente la figa gli interessa, ma per allontanare da se ogni sospetto. Per sua enorme sfortuna, le donne hanno sviluppato un gay radar abbastanza affidabile e nessuna sembra dargli credito. Ma la prova del nove arriverà quando, per una serie di circostanze assolutamente imprevedibili, ci sarà una donna attraente che si offrirà palesemente a lui facendolo fuggire. Lui è il tipo con cui andare alle mostre, a vedere un musical o a un concerto, gli amplessi non sono nel programma. A differenza dei casi umani precedentemente illustrati, costui potrai frequentarlo senza correre alcun pericolo: tanto non ci proverà MAI.
Caso numero 9: Quello che “non importa se non me la dai, dirò a tutti che l’hai fatto”
Li avete visti sicuramente in qualche film in cui, dopo essere stati rifiutati, per superare meglio il colpo subito dal loro ego dichiarano di aver avuto una storia con la protagonista. News flash: esistono anche nella vita reale. Non importa se tra di voi ci fu semplicemente un innocuo scambio di messaggi o qualche effusione sotto l’effetto inebriante dell’alcol, fatto sta che nel momento in cui lui ha cominciato a riempirti di messaggi tu hai finalmente capito cosa significa fare del ghosting. Quando ha capito che non ti avrebbe portata a considerarlo in alcun modo si è vendicato dichiarando le tue prestazioni sessuali (non pervenute, occorre precisarlo) “fantastiche” o “pessime”. Qui occorre fare una distinzione, se le ha dichiarate “fantastiche” sta cercando ancora di ottenere la tua attenzione, mentre invece dichiarandole “pessime”; si sta semplicemente vendicando. Alle prese con un tizio del genere non serve a nulla negare o cercare un confronto – lui sta aspettando proprio questo. Occorre tenere duro e lasciar correre finché non lo incontrerai in giro con una ragazza. A quel punto farai una scenata da oscar come se ti stesse tradendo. La tua vendetta sarà guardarlo mentre cercherà – inutilmente – di giustificarsi aggettivandoti pazza e negando di conoscerti.
Caso numero 10: Quello del “tutto” e “subito”
Dulcis in fundo, eccoci arrivate all’ultima categoria degna di nota. Tutto e subito. Magari non sarà bellissimo, ma sorride molto e desidera più di ogni altra cosa farti ridere. Lui non si farà mai attendere. Ti scriverà poco dopo averti conosciuta dicendoti che sei stata un incontro bellissimo, con la stessa facilità ti chiederà di uscire e comincerà a parlare al plurale prima che tu te ne accorga “dove andiamo sabato?”, “cosa facciamo domenica?”. Sembrerà un faro nella tempesta tra tutti questi fobici degli impegni e i “non le rispondo alla domanda se voglio partecipare anch’io al regalo di Paolo perché se no pensa che la voglio sposare”. Vorrà conoscere tutti i tuoi amici, il nome di tutti i tuoi animali domestici da quando avevi 5 anni, i tuoi personaggi preferiti, se preferisci l’alba o il tramonto, il tuo ricordo più felice dell’infanzia. Ad un certo punto ti accorgerai di non avere più un minuto da trascorrere in totale solitudine (o con le tue amiche). Lui ti accompagnerà dai tuoi genitori, uscirà con te e le tue amiche a fare l’aperitivo, ti accompagnerà a fare shopping, ti chiamerà incessantemente quando sarai troppo impegnata in attività futili (come ad esempio lavorare) dichiarandosi preoccupato perché non hai risposto al suo messaggio per cinque ore, e quando ti vedrà online su Facebook comincerà a insinuare che stai mandando messaggi ad altri uomini. Cosa devi fare online se non stai scrivendo a lui? Starai sicuramente facendo la gatta morta con un altro! Poco importa se Facebook era una delle mille pagine che avevi aperte sul tuo computer mentre stavi guardando la tua serie preferita su Netflix. E nel momento in cui deciderai di mollarlo ti troverai, come per magia, l’accesso negato a ogni tuo profilo social e tutte le password cambiate. Dirai a te stessa che non potevi prevederlo, ma in verità avresti potuto. Ricordati di diffidare sempre dall’uomo che vuole tutto e lo vuole subito. Invadere i tuoi spazi non è sintomo di interesse, ma di qualche disturbo in atto.
Quindi, care amiche, la prossima volta che vi capiterà di trovarvi a un appuntamento con un tizio che vi parlerà d’amore con la stessa credibilità intellettuale di un editoriale di Jovanotti e fingerete interesse ricordandovi quanto tempo è passato dall’ultima volta che avete avuto un orgasmo, ricordatevi le mie parole: imparate la nobile arte della masturbazione. Il trombamico ormai è démodé.