Continuità al piano Impresa 4.0 per proseguire il cammino virtuoso di innovazione intrapreso dall’industria manifatturiera; piena attuazione della Strategia energetica nazionale per porre le basi delle città elettriche del futuro; realizzazione di un piano “Edifici sostenibili 4.0”; concreti investimenti a livello infrastrutturale, che soddisfino la crescente domanda di mobilità integrata e le esigenze di cittadini e imprese.
Sono queste le principali richieste avanzate, nel corso dell’Assemblea annuale, al nuovo Esecutivo da Giuliano Busetto, presidente di ANIE, la federazione confindustriale con oltre 1300 imprese socie (per un fatturato aggregato di 78 miliardi di euro).
Sono richieste che abbracciano due temi strategici per ANIE: la digitalizzazione e la sostenibilità, vero e proprio fil rouge delle attività di relazioni istituzionali, di presidio tecnico – normativo e dei servizi alle imprese messe a punto nel corso del 2017.
Il piano Impresa 4.0 è stato al centro della vita della Federazione nel corso del 2017: come ha ricordato l’ingegner Busetto nel corso del suo intervento, ANIE ha lavorato da protagonista fin da subito al fianco del Governo e della sua cabina di regia, ha collaborato con Confindustria in occasione dei tavoli tecnici e dei roadshow su tutto il territorio nazionale, favorendo la diffusione del Piano Nazionale Impresa 4.0 presso le PMI operanti nel settore manifatturiero. In tale direzione, l’impegno di ANIE si arricchirà anche con la partecipazione ai Competence Center di prossima attuazione. È accorato l’appello che ha lanciato al nuovo governo gialloverde: “Chiediamo al nuovo Governo di dare continuità al Piano Impresa 4.0 per proseguire il cammino virtuoso di innovazione che l’industria manifatturiera italiana sta portando avanti, rendendo strutturali i benefici per chi investe”.
Non è solo l’industria il leitmotiv del discorso di Giuliano Busetto: immediatamente dopo di essa, infatti, il prossimo banco di prova del processo di digitalizzazione dell’Italia, nelle parole del presidente, è l’Edificio.
Continuità al piano Impresa 4.0 per proseguire il cammino virtuoso di innovazione intrapreso dall’industria manifatturiera; piena attuazione della Strategia energetica nazionale per porre le basi delle città elettriche del futuro; realizzazione di un piano “Edifici sostenibili 4.0”; concreti investimenti a livello infrastrutturale, che soddisfino la crescente domanda di mobilità integrata e le esigenze di cittadini e imprese
Da qui l’auspicio, da parte di ANIE, della definizione (e successiva realizzazione) di un piano “Edifici sostenibili 4.0”. Si tratta di una proposta che, sulla scia dell’esperienza positiva vissuta nel settore Industria, ANIE intende proporre al nuovo Governo come uno dei primi piani attuativi della Strategia Energetica Nazionale (SEN), anche in relazione alla recente revisione della nuova direttiva europea sulle performance energetiche degli edifici che non solo obbliga gli Stati membri alla riqualificazione energetica degli edifici ma riconosce nell’elemento digitale (Smart Readness Indicator) una caratteristica fondamentale dell’edificio stesso.
La richiesta più forte avanzata nel corso dell’Assemblea è stata, tuttavia, quella relativa ai concreti investimenti nel settore delle Infrastrutture che rispondano alle esigenze dei cittadini e delle imprese, che soddisfino la domanda di mobilità integrata e di connettività per nuovi servizi e che siano in grado di aumentare i collegamenti tra le varie aree del Paese. Molto accorato il riferimento alla mobilità elettrica cittadina, considerata – dall’ingegner Busetto – come una opportunità da cogliere al fine di uno sviluppo sostenibile del Paese, tanto che ANIE ha spinto nel corso del 2017 per avere un Piano Nazionale di Infrastrutturazione di stazioni di ricarica.
La fondamentale importanza delle Infrastrutture per il benessere economico del Paese è riecheggiata anche nelle parole di Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria: “Una seria politica di investimenti in infrastrutture, in una collaborazione tra pubblico e privato, è ciò che serve al Paese per avviare una nuova stagione di crescita inclusiva. Le infrastrutture, infatti, servono a collegare periferie a centri, città tra loro e l’Italia al mondo. E sono indispensabili per rafforzare la posizione geo-economica di un’Italia centrale tra Europa e Mediterraneo, aperta ad est e ovest. Senza contare che un Paese come l’Italia con una forte vocazione all’export ha tutto l’interesse a sostenere la vitalità delle proprie imprese mettendole in condizione di competere alla pari con le concorrenti di tutto il mondo”.