«Il nostro welfare nasce per rendere il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato: non dobbiamo cambiare il mondo, ma semplicemente trovare quel poco che possiamo fare per migliorare la vita delle persone con cui lavoriamo tutti i giorni e del territorio che ci circonda». È questa la filosofia di Nicola Lamberti, socio fondatore di 7Pixel, internet company nata tra Pavia e Milano nel 2002, che anche grazie a lui è diventata esempio di “imprenditoria illuminata” grazie allo straordinario pacchetto di welfare aziendale studiato per i dipendenti.
E proprio su come avere successo conciliando etica ed e-commerce si parlerà al prossimo appuntamento di “A colazione con IMIT”, che si terrà venerdì 14 settembre dalle 8:30 alle 10:00 in C.so Venezia 47, Milano (Sala Turismo). Un incontro che avrà come protagonista proprio Lamberti, intervistato da Francesco Cancellato, direttore de Linkiesta.
«L’idea è che ogni scelta che facciamo è giusta se massimizza il valore di tutti», spiega Lamberti, che entrò nell’azienda nel 2003, quando era una piccolissima realtà, per dare una mano a un amico: «Abbiamo cominciato a spingere per investire su un prodotto, un motore di ricerca prezzi, che era nato come una commessa. Abbiamo lavorato alle fondamenta dell’azienda». Le iniziative di welfare sono state avviate fin da subito, e incrementate negli anni, tanto da creare un ufficio “qualità del lavoro” che raccoglie i suggerimenti dei dipendenti e poi li traduce in iniziative.
«Non ho mai pianificato nei dettagli il mio futuro, secondo me è un limite. È una filosofia che mi è tornata utile in tutti i contesti in cui ho lavorato. L’eccessiva pianificazione condiziona le scelte in un modo sbagliato. La vita ci mostra delle strade che possiamo vedere solo quando le percorriamo»
La sensibilità ai temi sociali deriva anche dall’esperienza di vita di Nicola Lamberti: «Io ho un’esperienza molto forte del volontariato – racconta a Linkiesta.it – e sono stato educatore scout per molto tempo. Desidero di lasciare il mondo migliore di come l’abbiamo trovato». Il suo percorso di vita è fatto di una laurea in fisica, «la cosa che meno faceva pensare all’imprenditoria», ammette. Ed è proprio questa la sua forza, la sua capacità di guardare le cose, di pensare fuori dalla scatola: l’idea che nella vita si debba pianificare a lungo termine il meno possibile: «Non ho mai pianificato nei dettagli il mio futuro, secondo me è un limite – racconta. – È una filosofia che mi è tornata utile in tutti i contesti in cui ho lavorato. L’eccessiva pianificazione condiziona le scelte in un modo sbagliato. La vita ci mostra delle strade che possiamo vedere solo quando le percorriamo».
La sua esperienza in 7Pixel nasce nel 2003, ed è priva di pianificazione a lungo termine, così come del resto lo è stato il modo in cui questa realtà ha trovato la sua strada nel mondo digitale: «Era il 2002, quando è nata. Il 2003 quando sono entrato io – ricorda -. Era una web agency, allora, e faceva principalmente portali web per le aziende. Abbiamo cominciato a spingere per investire su un prodotto, un motore di ricerca prezzi, che era nato con l’idea di trovare un compratore per rivenderlo».
Diventare grandi e rimanere un luogo sereno in cui lavorare: questa la grande sfida di 7pixel in quegli anni: «Abbiamo lavorato alle fondamenta dell’azienda. L’idea è che ogni scelta che facciamo è giusta se massimizza il valore di tutti. Lavoravamo affinché l’ambiente di lavoro fosse il più sereno e in equilibrio possibile». Punta di diamante di questa straordinaria attitudine al welfare aziendale è stata sicuramente la tutela della maternità: ai dipendenti viene dato un contributo mensile per l’asilo nido, un contributo per i libri scolastici dei figli che frequentano le scuole medie e vengono organizzate occasioni di incontro in azienda, come la festa di Natale. È disponibile anche uno spazio studio con una biblioteca e un’area gioco in cui i ragazzi possono studiare, giocare e socializzare, vicini ai loro genitori. Ma questa è solo una parte delle iniziative offerte: palestra interna, parco con un corso d’acqua per fare canoa, sala relax, mensa, summer camp in azienda, bicicletta elettrica e due giorni di paternità retribuita vanno ad aggiungersi: «Non abbiamo pianificato i dettagli a lungo termine, neanche in questo caso – chiosa Lamberti – C’è un concetto molto usato nella programmazione, che si chiama agile programming: mai programmare i dettagli di molto in là, basta giusto per avere un’idea di massima di dove andare. Noi sapevamo dove andare». E questo in fondo è quello che serve davvero, per lasciare il mondo meglio di come lo si è trovato.