“Ciao mamma, ciao papà, vado a vivere a Roma”, superato lo sconcerto dei miei genitori che ipotizzavano un mio futuro alle Nazioni Unite, dei miei amici della provincia cremonese per i quali sono sempre stata “troppo internazionale per vivere in Italia” il mio trasferimento a Roma fu improvviso quanto scioccante. Gli autoctoni non se ne capacitano su come una lombarda possa scegliere Roma quando ha a disposizione una città che funziona come Milano a due passi, ma nel mio caso specifico non fu una scelta mia: fu Roma a scegliere me.
Quando vivi in una città come Roma ogni cosa assume una dimensione diversa, e una volta passato l’entusiasmo culinario cominci a vedere le cose che non vanno e che un po’ ti sconvolgono.
Benché ci sia la raccolta differenziata, il suo funzionamento lascia molto a desiderare. Concetti come “tenere la destra” sulle scale mobili, far scendere dalla metropolitana prima di salire, alzarsi e far sedere le persone anziane soprattutto se con problemi di mobilità, moderare il tono di voce in pubblico e non invadere lo spazio altrui con complimenti e voglia di fare conversazione ad ogni costo sono abbastanza sconosciuti. I romani provano a farmi capire la differenza tra Roma sud e Roma nord, tra le famiglie “bene” e i coatti, e non ho ancora trovato due romani che concepiscono il divertimento allo stesso modo. Tuttavia c’è una cosa, un’unica cosa che sembra mettere tutti d’accordo: “Qua non funziona niente, e ce credo, abbiamo la Raggi!”
La Raggi riesce a svolgere una funzione di unione della popolazione romana e ad annientare le differenze sociali come ben pochi prima di lei. Non c’è romano che si rispetti che non ha qualche parola d’insulto per lei, o la sua giunta.
La situazione assume dei connotati talmente assurdi da portarci quasi a simpatizzare con lei. La recente questione maltempo che ha portato alla chiusura delle scuole per due giorni di fila garantendo ai bambini, nonché alla sottoscritta, due giorni di vacanza extra, nonostante la disperazione dei genitori e l’esponenziale aumento delle offerte di babysitter sul portale subito.it, ha mostrato, in maniera neanche così velata, di che pasta sono fatti i cittadini della capitale.
Che Roma abbia seri problemi di amministrazione non è certamente una cosa nuova, ma l’accanimento contro la sindaca della capitale è qualcosa di sconvolgente. Qualsiasi cosa accada è colpa della Raggi
Che Roma abbia seri problemi di amministrazione non è certamente una cosa nuova, ma l’accanimento contro la sindaca della capitale è qualcosa di sconvolgente. Qualsiasi cosa accada è colpa della Raggi. La chiusura delle scuole è colpa sua, ma se fossero rimaste aperte e qualche genitore fosse rimasto coinvolto in un incidente mentre portava il figlio a scuola, la colpa sarebbe stata sua comunque. Perché mi pare evidente che questa donna grillina sia la diretta responsabile della caduta degli alberi perché non ha comunicato bene con le radici. Ma c’è di più.
L’informazione non aiuta di certo, ed essendo alcuni giornalisti particolarmente propensi a prendersela con lei, e non mi riferisco di certo soltanto a Libero e all’ormai privo di alcun genere di filtro Vittorio Feltri e i suoi titoli sensazionali, questo odio non fa che aumentare. Un odio chiaramente politicizzato e particolarmente violento in quanto si tratta di una donna.La mia città di provenienza, Crema in provincia di Cremona, mostra le stesse analogie pur non avendo neanche lontanamente le problematiche della capitale ed essendo appartenente a una corrente politica differente. L’unica cosa che accomuna le due città è la presenza di una sindaca, perché alle donne si può perdonare tutto a meno che non provino a fare carriera politica.
In questo gioco perverso in cui non ci sono vincitori ma solo accusatori e capri espiatori, nessuno si sforza per cercare di vedere una soluzione e di mettere in atto una collaborazione per migliorare lo stato delle cose. Se le cose non vanno, è colpa della Raggi, perché in due anni non è cambiato nulla, anzi, è peggiorato tutto.Affinché una città cambi, occorre cambiare la mentalità dei suoi abitanti. Quindi, cari romani, invece di insultare l’AMA e la Raggi per lo stato di degrado e di sporcizia, preoccupatevi a fare la raccolta differenziata come si deve
Affinché una città cambi, occorre cambiare la mentalità dei suoi abitanti. Quindi, cari romani, invece di insultare l’AMA e la Raggi per lo stato di degrado e di sporcizia, preoccupatevi a fare la raccolta differenziata come si deve. Mentre voi, carissimi oppositori romani, siete a vostra volta parte di questa città o sbaglio? Pensate possa andarvi meglio se la Raggi dovesse dimettersi? Non è un po’ presuntuoso da parte vostra? Pensate che nei paesi che ammiriamo, dove l’amministrazione funziona, esiste la logica del puntare il dito senza prendere alcuna iniziativa? Questa città è casa nostra, mia solo da quattro mesi ma è responsabilità di tutti rispettarla e cercare di contribuire al suo funzionamento, perché anche se non siete più abituati a vederla, resta, per fare un po’ di citazionismo sorrentiniano, una Grande Bellezza.