SocialDemocraticiAlexandria Ocasio Cortez è inarrestabile: ora diventa anche un fumetto (come Obama)

Ambiente e diritti dei lavoratori in cima all’agenda politica, disinvoltura al Congresso, uso sapiente dei social network, frequenti incursioni nella cultura pop. La più giovane esponente del Congresso Usa guadagna copertine e consensi

Se vi chiedessero di trasformare in fumetto un personaggio realmente esistente, con molte probabilità la categoria dei politici sarebbe una delle ultime a essere presa in considerazione. Non deve pensarla così Joshua Blaylock della Devil’s Due Comics, che ha dedicato il volume Alexandria Ocasio-Cortez and the Freshman Force alla più giovane esponente del Congresso Usa. Dieci anni fa la casa editrice di Chicago aveva dedicato una serie di fumetti, Barack the Barbarian, a Obama. Stavolta tocca alla Ocasio-Cortez, rappresentata da venti illustratori per il volume in uscita a maggio.

In politica ci sono personaggi destinati a non lasciare indifferenti, uno di questi è proprio Alexandria Ocasio-Cortez. Ci si divide tra detrattori, pronti a sottolineare eventuali contraddizioni e ammiratori, colpiti dalle sue idee sapientemente divulgate sui social network. Spesso le sue iniziative e il modo stesso di vestirsi nascondono motivazioni che rappresentano veri e propri messaggi politici. AOC, come ormai tutti la conoscono, è sempre sotto i riflettori. Non le vengono dedicati solo fumetti ma anche copertine, come ha fatto Rolling Stone, che l’ha immortalata insieme a Nancy Pelosi, Ilhan Omar e Jahana Hayes.

Nell’intervista all’interno, AOC ha ricordato anche il suo passato da cameriera. Non l’ha fatto né per vantarsi né per essere compatita, ma semplicemente per dire che quell’ambiente aveva molto di “politico”. Lì era in contatto con immigrati, ha visto come cambiano i prezzi delle materie prime, come si cucina e si gestisce il cibo, quanto sia bassa la paga. In breve, ha sperimentato una serie di questioni che poi vengono dibattute in altre sedi. Tra quelle che le stanno più a cuore c’è l’ambiente. «Dobbiamo ridefinire il discorso sul cambiamento climatico, e dobbiamo farlo parlando di giustizia ambientale. Per molto tempo abbiamo pensato che la legislazione sul cambiamento climatico servisse a salvare gli orsi polari, non le tubature a Flint. Non pensiamo all’aria che respiriamo nel Bronx. Oppure ai minatori che prendono il cancro in West Virginia. Dobbiamo parlare del clima come di una questione di giustizia sociale, giustizia economica e giustizia ambientale».

Nella deposizione di Michael Cohen, ex avvocato del presidente degli Stati Uniti, davanti alla Commissione della Camera dei Rappresentanti, AOC si è fatta notare per le sue domande precise, senza giri di parole, utili per eventuali altre indagini

Nell’agenda politica di Ocasio-Cortez, oltre all’ambientalismo, trovano spazio anche i diritti dei lavoratori. È di qualche giorno fa uno scambio di battute con Trump, non Donald ma Ivanka. Nel Green New Deal, di cui è promotrice anche AOC, sono invece previste misure a sostegno dei lavoratori, tra cui un salario minimo. La figlia del Presidente americano aveva affermato sostanzialmente che più che di garanzie sul lavoro, le persone desiderano un contesto in cui sia possibile la mobilità sociale. In un editoriale sul New York Times, Paul Krugman ha però ricordato che in Usa è difficile non replicare lo status sociale dei propri genitori. Se si è figli di persone con un reddito basso, sarà poco probabile guadagnare più di loro. Alla scarsa mobilità sociale si associa l’elevata disuguaglianza di reddito. Oltreoceano c’è poca consapevolezza del fenomeno. Secondo Krugman gli americani sono più propensi a immaginare la loro società meno statica rispetto a quella europea.

Al contrario, nel Vecchio Continente ci sono aree dove è più facile farsi strada nella vita e dove la disuguaglianza è inferiore. Si tratta della Scandinavia, dove sono presenti reti di protezione sociale e sono previste misure che in Usa vengono etichettate in maniera frettolosa come socialismo. Ivanka Trump ha poi precisato in un tweet di non essere contraria al salario minimo, ma al sostegno per chi non è disposto a lavorare. La settimana scorsa tuttavia ha visto Ocasio-Cortez protagonista anche per un altro motivo.

Nella deposizione di Michael Cohen, ex avvocato del presidente degli Stati Uniti, davanti alla Commissione della Camera dei Rappresentanti, AOC si è fatta notare per le sue domande precise, senza giri di parole, utili per eventuali altre indagini, come ha evidenziato Caroline Fredrickson sul New York Times. Ambiente e diritti dei lavoratori in cima all’agenda politica, disinvoltura al Congresso, uso sapiente dei social network, frequenti incursioni nella cultura pop, solo il tempo svelerà capacità o eventuali demeriti di AOC.

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