Uno degli assiomi fondamentali di Industry 4.0 è il valore riconosciuto al capitale umano operante nelle imprese che, archiviando quella visione fordista che ha a lungo caratterizzato il mondo della fabbrica, diventa un soggetto abilitatore della trasformazione digitale in atto nel sistema manifatturiero.
Strettamente legato a questa centralità delle risorse umane è il tema della formazione. Gli investimenti in macchinari innovativi non hanno alcuna ragion d’essere se non supportati da investimenti nella formazione di coloro che saranno addetti al funzionamento e al controllo delle macchine.
È importante qui ricordare che, già nella sua fase programmatica, il Piano Calenda aveva previsto l’implementazione e la diffusione di una cultura 4.0 lungo tutto il ciclo di formazione, dalla Scuola all’Università. E in questa direzione si muove Siemens che, collocandosi come uno dei principali player mondiali nel settore manifatturiero e della trasformazione digitale, già da molti anni ha avviato percorsi di formazione al servizio degli studenti degli istituti tecnici e delle facoltà scientifiche.
In occasione di SPS Italia, il cui leit motiv dell’edizione appena conclusa è stato proprio il tema della formazione e delle competenze, abbiamo – nel nuovo quartiere generale del colosso tedesco – Giuliano Busetto, Head of Operating Company Digital Industries di Siemens Italia e presidente di Anie, la federazione confindustriale delle imprese elettroniche ed elettrotecniche italiane, per delineare un quadro completo dell’offerta formativa della società, in particolar modo in ambito industriale.
Ingegner Busetto, la formazione è oggi una delle risposte primarie ai bisogni delle imprese e Siemens Italia è da molti anni in prima linea nel dialogo con le Scuole superiori. Quali sono le iniziative principali avviate con gli Istituti tecnici?
La formazione è senz’ombra di dubbio uno degli asset cruciali cui dedichiamo specifiche attività e investimenti. Infatti si rivela essere sempre più importante dal punto di vista di Digital Industries poiché le skill provenienti dagli Istituti tecnici, ma anche dalle Università, non sempre sono vicine alle necessità dell’azienda. Vantiamo certamente un rapporto molto positivo con le Scuole tecniche. In questa direzione, i protocolli di intesa siglati con il Miur ci consentono di poter portare valore aggiunto nella Scuola in termini di qualità. Se da un lato proponiamo agli studenti percorsi di alternanza scuola-lavoro o percorsi di competenze trasversali e orientamento presso le scuole o le imprese del territorio coinvolte, dall’altro continuiamo a organizzare attività di aggiornamento rivolte sia a studenti che a docenti su tematiche specifiche relative all’innovazione tecnologica nel campo dell’automazione, del controllo di processo e della digitalizzazione.
Attraverso Siemens SCE (Siemens Automation Cooperates with Education) mettiamo a disposizione risorse, esperienze e conoscenze scientifico–tecnologiche al fine di migliorare e potenziare le competenze tecnico-professionali di docenti e discenti. Ogni anno, poi, organizziamo le Olimpiadi dell’Automazione, un concorso nazionale riservato agli studenti del quarto e quinto anno degli Istituti tecnici e professionali di tutta Italia con lo scopo di far emergere la creatività e la forza vitale degli studenti nella realizzazione di progetti di automazione discreta.
Continuiamo a organizzare attività di aggiornamento rivolte sia a studenti che a docenti su tematiche specifiche relative all’innovazione tecnologica nel campo dell’automazione, del controllo di processo e della digitalizzazione
Nel contesto sfidante e complesso di Industry 4.0, diventa sempre più necessaria una visione condivisa tra imprese e università per lo sviluppo di competenze sia tecnologiche, hard skill, sia trasversali, soft skills, che riescano a soddisfare le nuove esigenze del mercato del lavoro. In questa direzione, Siemens Italia quale ruolo ha scelto di assumere?
È oggi di vitale importanza dialogare costantemente con le Istituzioni universitarie e favorire, laddove possibile, anche l’orientamento della didattica. Da un lato, l’evoluzione tecnologica in atto richiede delle competenze che oggi non sono facilmente reperibili nei tradizionali percorsi universitari; dall’altro, la nostra azienda vanta un portafoglio olistico così integrato e così tecnologicamente innovativo da avere un fortissimo bisogno di risorse che siano in grado di utilizzarlo e valorizzarlo, ma soprattutto di presentarlo e chiarirlo ai clienti.Per questi motivi, ad esempio, a partire dal 2011 assieme al Politecnico di Milano organizziamo un corso in “Macchine utensili” dedicato agli studenti del terzo anno del Corso di Laurea in Ingegneria meccanica. Dall’anno della sua istituzione, questo corso ha raggiunto circa 300 studenti che hanno così avuto l’opportunità di acquisire un ampio bagaglio di competenze professionalizzanti e specifiche utili per il loro percorso professionale nell’industria del futuro. Sede delle lezioni è stato il Tac (Centro tecnologico applicativo) di Siemens Italia a Piacenza, un esempio di smart factory che mette a disposizione macchine utensili, celle di lavoro, macchine automatiche per il packaging e sistemi di programmazione ed engineering totalmente integrati, oltre ad un Digital Corner che mostra la visione d’insieme di Siemens in merito all’industria manifatturiera e ai vantaggi dati dalla digitalizzazione e dall’utilizzo delle tecnologie abilitanti.
Un ulteriore step che lega Siemens Italia al mondo accademico è costituito dall’Accademia Digitale, il programma sviluppato con il Politecnico di Milano con la collaborazione dei principali atenei italiani che, adottando un approccio nuovo e immersivo, consente a trenta talenti di avvicinarsi al mondo del lavoro attraverso sessioni in aula e project work di business.
Ad oggi, inoltre, abbiamo impostato un programma di Graduate e di Dottorato di ricerca con l’Università di Milano Bicocca della durata di quattro anni, selezionando due laureati (un uomo e una donna) in Economia e Statistica con la previsione di assumerli al termine del ciclo di dottorato nel ruolo di Data Scientist. Assieme all’Università Ca’ Foscari di Venezia, infine, è stato attivato un Mba Executive su “Strategia di impresa legata alla digitalizzazione” rivolto a nostri giovani manager con forti prospettive di carriera.
Infine, è da rilevare che proprio in funzione della forte vicinanza con il mondo accademico, abbiamo aderito, con una iniezione finanziaria di circa due milioni di euro, ai Competence Center di Milano (Made), Bologna (Bi – Rex) e Torino (Cim 4.0).
È oggi di vitale importanza dialogare costantemente con le Istituzioni universitarie e favorire, laddove possibile, anche l’orientamento della didattica
Una delle parole chiave di Industry 4.0 è “reskilling”, ossia la responsabilità di imprenditori e manager di accompagnare le proprie persone verso le nuove frontiere professionali dell’era digitale. Come state affrontando questo paradigma nell’ottica della formazione continua?
La struttura della Operating Company Digital Industries di Siemens Italia fa sì che ogni Business Unit abbia un proprio portafoglio digitale unito alle proprie competenze specifiche. Punto di forza a supporto, e trasversalmente, a tutte le business unit è il Digital Enterprise Team, costituito da collaboratori con una visione d’insieme dell’impatto digitale in un’impresa manifatturiera come in una a processi continui. Questo team ha anche il compito di supportare la rete di vendita e favorire una conoscenza trasversale della digitalizzazione all’interno dell’azienda in modo tale da poter poi favorire l’impatto verso l’esterno.