Statistiche presidenzialiLa scelta pragmatica dei democratici Usa: a vincere le primarie sarà il più anti-Trumpiano

Secondo i dati di FiveThirtyEight, tanti ancora i dubbi tra gli elettori democratici dopo il dibattito di Houston. Due le sole certezze: aumentano i consensi di Elizabeth Warren mentre John Biden viene ritenuto il favorito per diventare presidente

Robyn Beck/AFP

Mentre in Italia l’opinione pubblica continuava ad essere monopolizzata dalla recente formazione del governo, in Usa, per l’esattezza alla Texas Southern University di Houston, è andato in scena il terzo dibattito tra i democratici in corsa per la Casa Bianca. I requisiti richiesti dal Democratic National Committee per prendervi parte, erano il raggiungimento del 2% in almeno quattro dei ventuno sondaggi riconosciuti ufficialmente e la raccolta di donazioni da parte di almeno 130 mila persone entro il 28 agosto. In precedenza ci sono stati altri due dibattiti: a Miami il 26 e 27 giugno e a Detroit il 30 e 31 luglio. Gli elettori americani avranno ancora altre occasioni per ascoltare i candidati in corsa per la presidenza, il 15 ottobre a Westerville in Ohio e a novembre e dicembre con date ancora da definire. Lo scorso 12 settembre a confrontarsi sono stati Amy Klobuchar, Cory Booker, Pete Buttigieg, Bernie Sanders, Joe Biden, Elizabeth Warren, Kamala Harris, Andrew Yang, Beto O’Rourke e Julián Castro.

Se la netta contrapposizione all’attuale presidenza e la necessità di azioni immediate contro i cambiamenti climatici sono temi comuni a tutti, è soprattutto sul sistema sanitario che si riscontrano le principali divergenze. Come riporta CNN, un sondaggio condotto a settembre ha rilevato che il tema relativo all’assistenza sanitaria è ritenuto molto importante per gli elettori democratici o per chi è vicino a queste posizioni politiche. Tra i repubblicani, invece, è solo il quarto argomento più citato. Tale dato giustifica la rilevanza della questione che però viene affrontata in maniera differente all’interno del partito, con la parte che va da Bernie Sanders ad Elizabeth Warren, che vorrebbe un unico programma di assicurazione sanitaria di tipo governativo, e un’altra parte, che va da Joe Biden ad Amy Klobuchar e da Pete Buttigieg a Beto O’Rourke, che, al contrario, preferisce una combinazione tra programmi governativi, e quindi pubblici, ed altri privati.

Donald Trump è stato citato undici volte da Kamala Harris, sette volte da Julián Castro, cinque volte da Cory Booker e Bernie Sanders, mentre la senatrice del Minnesota Amy Klobuchar non lo ha mai menzionato

Agenda politica a parte, è anche il consenso dei candidati a incuriosire elettori ed addetti ai lavori. Com’è andata dunque dopo il terzo dibattito? A rispondere ci ha pensato FiveThirtyEight. Un indicatore è dato da chi ha convinto più elettori a votare per sé. Elizabeth Warren, dopo giovedì, ha guadagnato ben quattro punti, mentre Kamala Harris ne ha persi due, i punteggi degli altri candidati sono rimasti pressoché invariati. Beto O’Rourke, invece, è colui che ha fatto la migliore impressione sul pubblico e dopo il dibattito ha guadagnato oltre otto punti di valutazione positiva, seguito da Elizabeth Warren. Castro, invece, ha ceduto oltre sei punti.

Tra gli elettori c’è anche chi è indeciso tra due o più nomi, ad esempio il 70% di chi sostiene Buttigieg, voterebbe anche per Elizabeth Warren, mentre il 65% dei potenziali elettori di Beto O’Rourke, vedrebbe in maniera positiva anche Joe Biden come inquilino della Casa Bianca, stavolta da presidente. Il 24% dei suoi potenziali elettori non voterebbe per altri candidati e vale lo stesso discorso per il 18% dei sostenitori di Bernie Sanders. L’ex senatore del Delaware è stato anche il più menzionato su Twitter e il più ricercato secondo Google Trends durante il dibattito di giovedì scorso, come riporta ABC News. È, inoltre, colui che ha usato più parole, oltre tremila, seguito da Cory Booker ed Elizabeth Warren, rispettivamente con 600 e 750. Per i patiti di dati e statistiche, FiveThirtyEight ha calcolato anche un altro numero abbastanza indicativo. Donald Trump è stato citato undici volte da Kamala Harris, sette volte da Julián Castro, cinque volte da Cory Booker e Bernie Sanders, mentre la senatrice del Minnesota Amy Klobuchar non lo ha mai menzionato.

Non saranno pochi infatti coloro che sceglieranno il candidato da votare in base alla concreta possibilità di battere l’attuale presidente. Sotto questo aspetto c’è molto scetticismo intorno al nome di Amy Klobuchar, mentre il favorito è ancora Joe Biden, che lo scorso 14 settembre su Twitter ha ribadito l’obiettivo della sua candidatura: “Sto correndo per la presidenza perché siamo in una battaglia per l’anima di questa nazione. Per noi è tempo di alzare la testa e ricordare chi siamo: questi sono gli Stati Uniti d’America. Non c’è una sola cosa che non possiamo fare.”

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