L’amore secondo Ferzan Özpetek è un tavolo all’aperto, imbandito di prelibatezze che appagano tutti i commensali e con una seggiola in più per l’ospite inatteso. Nel suo ultimo film, La Dea Fortuna, il regista italo-turco ci restituisce il sogno di felicità perfetto in pochi metri quadrati, quelli che vanno dalla cucina al terrazzo. La location, scovata dalla scenografa Giulia Busnego, è spettacolare: un appartamento con terrazzo in via della Lega Lombarda, a Roma. Un vero colpo di fulmine spiega Özpetek: «Volevo un quartiere con il carattere de “Le fate ignoranti”. Appena siamo entrati in casa ho detto subito che andava bene, senza nemmeno vedere le altre proposte. Era stupenda, l’ideale… vorrei una casa così nella mia vita».
Un appartamento d’epoca con un bellissimo affaccio interno, un cortile che trabocca di vita e di storie che si intrecciano, spazi all’aperto dove rilassarsi a fine giornata. Cosa chiedere di più? Özpetek ha anticipato la tendenza immobiliare del momento che privilegia le case dotate di terrazzi e spazi verdi; detto per inciso, le stime degli analisti indicano questo come un buon momento per chi desidera investire nel mattone a scopi speculativi nel lungo periodo. Mai come adesso il terrazzo rappresenta qualcosa di più di un semplice spazio esterno: è il compromesso perfetto tra la comprensibile voglia di mettere il naso fuori di casa e il desiderio di restare ancorati al nostro quotidiano, in una terra di mezzo sicura e protetta.
E allora, restiamo nel nostro nido riservato per il momento a pochi intimi ma pensiamolo in grande, magari con una cucina per esterni che nulla abbia da invidiare a quella dei grandi chef. Abbandonate le soluzioni solo bbq, alcuni brand propongono postazioni multi-accessoriate pensate per consentire a chi le utilizza di stare all’aria aperta in compagnia degli ospiti non solo al momento del pasto ma anche durante la sua preparazione.
Disponibile in otto configurazioni diverse, Oasi 205-C5 di Pla.Net Outdoor cooking (Foto 1) cambia l’immaginario tradizionale della griglia tutta fumo e odori. Sulla piastra removibile si cucina senza condimenti e la leggera inclinazione del piano facilita il deflusso dei liquidi in una vaschetta asportabile. Quando non si utilizza, il coperchio si abbassa proteggendo il piano di lavoro.
Chi ama mangiare all’aperto troverà estremamente funzionale avere tutto a portata di mano, con i fuochi e un pratico piano d’appoggio accanto al tavolo e il vantaggio di non dover più trasferire i piatti dalla cucina al patio. Perfetta accanto al bordo piscina, la versione outdoor della cucina Modulnova (Foto 2) aggiunge intorno alla griglia da barbecue forno a legna, friggitrice, piastra teppanyaki e piano cottura a induzione. Completano il sistema due zone di contenimento (dove riporre la legna per il forno o gli strumenti di cottura), uno spazio per il lavaggio, una cantinetta per tenere alla giusta temperatura le bevande, una macchina per la produzione del ghiaccio e una vasca che all’occorrenza si trasforma in frappeuse.
Sulla strada della completa fusione tra interno ed esterno, compatibile con spazi decisamente più ridotti, c’è il progetto Frame Kitchen di Fantin (Foto 3) che nasce già nella mente del designer Salvatore Indriolo come un ibrido pensato per la casa e l’outdoor. Una soluzione a due o tre moduli disponibile nella versione completa di top in acciaio anticato, lavello, rubinetto, piano a induzione e forno o vuota, con la possibilità di aggiungere gli accessori e il top desiderati.
Sempre in un’ottica smart, la cucina QB 01 della giapponese Sanwa Company (Foto 4) è in grado di mettere letteralmente le ruote ai fornelli e guadagnarsi il meritato posto al sole. Massima razionalità degli elementi come da tradizione orientale: il tagliere in legno copre il lavabo a scomparsa ampliando la superficie d’appoggio disponibile, mentre il piano cottura a induzione è un modello portatile che dopo l’uso può essere riposto all’interno dei vani contenitore. Nel modulo compatto sono stati inseriti inoltre un piccolo frigorifero e un cassetto portaposate. Nota per gli amanti della sostenibilità: è realizzata in Paperstone, materiale naturale che deriva dal riciclo della carta, mescolato a resine fenoliche ricavate dalla pianta dell’anacardo.
Dai modelli indoor quelle da esterno ereditano le infinite possibilità sartoriali: personalizzabili in ogni dettaglio, a partire dalla composizione modulare e alla tipologia di elettrodomestici presenti – grill, piastre, friggitrici a immersione – fino alle misure del piano e dello zoccolo rientrante. Il sistema Liberi in cucina di Alpes-Inox (Foto 5) trasferisce il piacere di stare ai fornelli en plein air con una postazione compatta ma perfettamente accessoriata e personalizzabile. Il monoblocco Elemento in acciaio inox è dotato di tre cassettoni con frontali in tek; il top prevede una vasca, una plancha di cottura a gas, un piano cottura a fuoco singolo a tripla corona e una friggitrice elettrica.
Ultimo capitolo, ma non meno importante, i materiali. Quello d’elezione delle cucine da esterno, mutuato dai contesti professionali, è l’acciaio inox che vanta una particolare resistenza alla corrosione ed è in grado di limitare il deposito di sporco e batteri. Ma non tutti gli acciai sono uguali. Il blocco cucina della collezione Atelier di Abimis (Foto in apertura) utilizza in prevalenza acciaio Inox AISI 316, la pregiata “superlega” resistente anche agli agenti atmosferici, indicata per ambienti ricchi di salsedine e cloro. Il tema pulizia è risolto grazie all’estrazione completa delle piastre di cottura e dei cassetti; plus non da poco, la possibilità di avere vani riscaldati o refrigerati per conservare perfettamente il cibo sia cotto che crudo.
Decisamente un altro mondo rispetto alla semplice grigliata tra amici. Non avreste mai immaginato che si sarebbe arrivati a tanto? Per dirla con Neil Gaiman, “Sognate! I sogni plasmano il mondo. I sogni ricreano il mondo, ogni notte”.