Mani, orecchie, bocca, profilo. Un Matteo Salvini come lo conosciamo, ormai fin troppo bene, e al tempo stesso un ritratto a metà fra l’austero e il comico. Comunque teatrale.
È così che Luca Santese e Marco P. Valli hanno deciso di raffigurarlo ne “Il corpo del capitano”, un libro fotografico che del leader leghista illustra i dettagli più intimi della fisicità. Un lavoro serissimo e al contempo dal piglio satirico per raccontare l’uomo che, negli ultimi due anni, ha saputo fare il bello e il cattivo tempo nel nostro paese.
Dopo il progetto Realpolitik, che prendeva in esame la genesi della cosiddetta Terza Repubblica, con la conclusione del governo Conte 1 i due fotografi hanno optato per concentrarsi solo su di lui, partecipando a decine di feste di partito, comizi e manifestazioni. L’intento era quello di raccontare l’uso del corpo a fini politici del Capitano, l’uomo del popolo.
Il risultato è un volume in bianco e nero in cui accanto ai dettagli – la camicia, i gesti delle mani, persino l’attaccatura dei capelli – compaiono collage di microfoni e folle in estasi di fronte al loro leader, fra sorrisi, occhiate, smartphone.
Un’istantanea dell’essenza del sovranismo il cui effetto è reso ancora più forte dall’assenza di colori e dai contrasti di luci ed ombre. Una raffigurazione che è valsa agli autori anche la copertina di Time nell’edizione europea, sotto il titolo “The new face of Europe”. La stessa foto era peraltro stata usata dallo stesso Salvini sui suoi social e in alcune manifestazioni politiche con l’obiettivo di legittimare ulteriormente la propria figura politica.
Le immagini, nella loro ripetitività, danno una sensazione opposta in termini di stile a quello del protagonista, volte a inscenare una contropropaganda distopica ai massimi livelli.
Un corpo e un’idea che prende forma e, di rimando, richiama a tutti i corpi che quello del capitano incarna: quello nazionale, elettorale, mediatico e comunicativo. L’effetto è tutto da sfogliare.