Il primo caffè del mattino è quello fatto con un occhio chiuso e uno aperto, commettendo anche una serie di errori. Ma quel profumo sapremmo riconoscerlo ovunque. Ad un certo punto, anche in Italia, la moka non è più stata sufficiente a soddisfare la nostra voglia di sentori tostati, dolci, acidi in tazza o tazzina. Sono fioriti tantissimi “esperti da social” che ogni giorno cercano di insegnarci come si fa un buon caffè.
I Coffelier – contrazione della più completa espressione sommelier del caffè, creata per il progetto 1895 Coffee Designers by Lavazza – esistono. Sono figure professionali vere, reali, anche se non riconosciute. Per ora questa parola resta circoscritta al mondo Lavazza, ma basta fare una piccola ricerca online per scoprire che i corsi per diventare sommelier del caffè si stanno rapidamente moltiplicando. Ecco chi è, cosa fa e come si diventa dei veri coffee expert.
Chi è il sommelier del caffè
Il sommelier del caffè è la “guida” alla scelta e all’educazione del consumatore sulla bevanda, una figura che serve a dare spessore e profondità ad un percorso che spesso viene un po’ dato per scontato. «Il coffelier – spiega Giulia Sirio, Events & International Senior Trainer e Coffelier 1895 – è una figura simile a quella del sommelier nel mondo del vino». La parola specifica che identifica l’esperto del caffè nasce nell’ambito del nuovo brand 1895 Coffee Designers by Lavazza.
Cosa fa il coffelier
Il coffelier lavora nella Factory 1895, la fabbrica esperienziale in cui si può vivere un percorso immersivo alla scoperta degli specialty coffee di 1895. Guida i consumatori alla scoperta dei caffè di eccellenza. Può gestire i tour all’interno della torrefazione dedicata al progetto, guidando gli ospiti in un viaggio verso la conoscenza del caffè, per comprenderlo, sceglierlo e apprezzarlo. Al termine delle visite, può supportare i visitatori nell’analisi sensoriale. Nella Factory 1895 c’è anche una Coffee cave dedicata a questa esperienza.
«Il coffelier, inoltre, è di supporto alle attività dei Brand Ambassador, contribuendo alla formazione del personale e dei baristi durante le attivazioni presso tutti i punti vendita 1895», aggiunge Sirio. Svolge un ruolo fondamentale nel rapporto con il consumatore, con il quale stabilisce un rapporto diretto anche attraverso la piattaforma digitale dedicata. Qui il consumatore ha la possibilità di prenotare chat e appuntamenti con i coffelier, per soddisfare tutte le sue domande sui vari caffè e sugli abbonamenti disponibili.
Le soft skill del sommelier del caffè
Il sommelier del caffè deve essere una persona multitasking, con competenze trasversali, in grado di effettuare analisi dettagliate delle caratteristiche organolettiche della bevanda e della materia prima, determinandone la migliore modalità di preparazione per esaltare al meglio le sue caratteristiche.
Ciò che deve guidarli in questo cammino formativo è la passione: «il caffè è una materia complessa, che sfiora temi di botanica, analisi sensoriale, tostatura, caffetteria e servizio della bevanda. Un coffelier deve sapere padroneggiare tutti questi aspetti, dalla pianta alla tazzina».
Come si diventa sommelier del caffè
Ora che avete deciso di gettarvi anima e corpo nel mondo del caffè, diventando dei provetti degustatori ed esperti, cerchiamo di capire come si diventa sommelier del caffè. Innanzitutto, il mondo del caffè si impara sul campo. Poter assaggiare, preparare e conoscere il mondo del caffè direttamente in un’azienda può essere un grande punto di partenza. Tra i corsi attivi in Italia, c’è quello di sommelier dell’espresso condotto dall’Accademia Italiana Maestri del Caffè. B.Farm, team di professionisti attivi lungo tutta la filiera produttiva e di trasformazione del prodotto, stanno mettendo a punto un corso di Aromateller, un «ambasciatore di una nuova era del caffè».
Uno dei percorsi più autorevoli per raggiungere le competenze necessarie è seguire il Coffee skills program di Sca. La SCA, Specialty Coffee Association, è un’organizzazione che fissa gli standard professionali riconosciuti per chi vuole intraprendere un percorso nel mondo del caffè, dalla piantagione alla tazzina, e soprattutto del lato scientifico del caffè e del coffee specialty. Le certificazioni SCA sono riconosciute in tutto il mondo e gli esami di certificazione si tengono su cinque aree di formazione – Coffee introduction, Green Coffee, Sensory, Roasting, Barista e Brewing – e su tre livelli – Foundation, Intermediate e Professional. Al termine del percorso ci si può fregiare del “titolo” di coffee expert.
Cosa dobbiamo sapere prima di iniziare
Prima di iniziare, è bene dire che non basta superare gli esami SCA o un qualsiasi corso da sommelier del caffè per terminare la propria formazione. Nel mondo del caffè, così come in quello del cibo e del vino in generale, non si smette mai di imparare. «Rispetto ad altri prodotti alimentari c’è meno cultura diffusa e sensibilità a riguardo: è un mondo in cui c’è ancora un grosso potenziale da esplodere». La sfida è quindi quella di rimanere aggiornati sui cambiamenti e le esigenze del mercato con forte curiosità e passione, per diventare dei coffee expert sempre più competenti e autorevoli.
Ora sono coffee expert: cosa faccio?
Come abbiamo spiegato all’inizio, il sommelier del caffè non è ancora una figura riconosciuta ufficialmente nel mondo del lavoro. Inoltre, almeno per ora, la qualifica di coffelier esiste solo nell’ambito dello specifico progetto1895 Coffee Designers by Lavazza. Ma è vero anche che se nei ristoranti si moltiplicano le carte dedicate all’olio, se il ruolo del sommelier è ancora centrale in sala per la mescita, la vendita e l’esperienza legata al vino, nel momento della rinascita del settore più colpito dalla pandemia un coffee expert potrebbe diventare un prezioso valore aggiunto.