Negli ultimi mesi abbiamo approfondito insieme le nostre conoscenze sul gin, un distillato dalle mille sfaccettature e caratterizzato dai molteplici metodi di produzione, dalle diverse possibilità di gradazioni alcoliche che ne derivano e dagli innumerevoli aromi. Non potremmo essere arrivati fin qui senza l’aiuto del nostro giovane ed esperto mastro distillatore, Eugenio Belli, e la sua Eugin, Distilleria Indipendente.
La nostra Scuola di Gin è iniziata ripercorrendo la storia di questo distillato, passando per le diverse categorie di gin per poi imparare la differenza tra un gin industriale e artigianale, concludendo infine con una lezione sui migliori cocktail a base di gin.
Ora che è arrivata l’estate, tra un tuffo in piscina e un aperitivo in riva al mare, torna in voga il tema dei cocktail a basso contenuto alcolico, ideali per il periodo estivo. Per restare in tema, quindi, oggi andremo alla scoperta di questi drink insieme ad Alejandro Mazza, spirit expert e mixologist che, insieme ad Eugenio, ci darà alcuni preziosi consigli su come utilizzare il gin all’interno dei cocktail a basso contenuto alcolico.
Innanzitutto è bene sapere che vi è una differenza tra i cocktail a bassa gradazione alcolica e i distillati a bassa gradazione alcolica. I primi, che in inglese vengono chiamati Low-ABV (Low Alcoholic Beverages), sono dei cocktail che hanno al loro interno una gradazione inferiore, interno ai 10 gradi alcol. Invece, per quanto riguarda i secondi, si tratta di prodotti che hanno una gradazione di alcol intorno ai 0,5 o 1 grado alcol. Parlando del gin, per esempio, potremmo definire quest’ultimi dei “simil-gin”. Tecnicamente produrre dei gin con una bassa gradazione alcolica richiede dei macchinari che, solitamente, non sono alla portata di aziende piccole.
Fino a poco tempo fa, quando si chiedeva un drink a basso contenuto alcolico o senza alcol, il barman proponeva una formula collaudata: “secco o dolce?”. Oggi invece si preferisce giocare con le sfumature, per stupire clienti e appassionati ed è quindi possibile iniziare a giocare con gli ingredienti, creando un distillato senza alcol o un drink a basso contenuto alcolico.
In questa lezione il nostro Mixologist si soffermerà sulla preparazione di tre drink a basso contenuto alcolico, due dei quali utilizzando i gin Eugin, tra questi il gin “Estate”.
Tra le proposte di Eugin, infatti, vi sono delle limited edition stagionali, un’idea nata soprattutto dalla volontà di sfruttare la stagionalità degli ingredienti, una pratica che si presta bene alla distillazione. L’idea di Eugenio è di far ritrovare in ciascuna versione stagionale quella che, secondo lui, è l’essenza e il sapore dominante di una stagione. La versione primaverile, per esempio, presenta tra gli ingredienti principali i fiori, tra cui spiccano le primule e i fiori di borragine. La versione estiva appare invece come la naturale prosecuzione di quella primaverile e per questo si concentra sulla borragine, ma se in primavera se ne usano i fiori, nei mesi estivi la borragine è pronta ed è quindi utilizzabile intera. Un altro aspetto legato alla stagionalità dei prodotti, e che sta molto a cuore ad Eugenio, è la produzione: il mastro distillatore coltiva o raccoglie i prodotti in base alla stagione e alla loro presenza sui campi e se i prodotti non ci sono, il distillato non si produce.
Primo drink Low-ABV con gin “Estate”
Nella produzione di drink a basso contenuto alcolico è importante usare una base alcolica che abbia un buon carattere e che sia interessante nel suo complesso organolettico. Ecco perché per il primo drink Alejandro ha deciso di usare il gin “Estate”, trattandosi di un gin ricco di sentori vegetali e floreali.
In uno shaker si versano 25 ml di gin, che viene mixato con l’Aperitivo Rosato Ramazzotti (nel quale si ha una presenza molto forte di fiori di ibisco e fiori d’arancio). In questo modo si andrà a completare il bouquet all’interno del drink. A questo punto si mixa il preparato insieme a 15 ml di succo di limone, per dare una nota acidula, e un tocco di sciroppo di cedro, per dare un tocco di dolcezza. Dopo averlo shakerato, si serve in un tumbler con del ghiaccio e si allunga con della cedrata, inglobando nel nostro drink sia una parte più dolce, che una nota citrica. Otteniamo un drink intorno ai 10-12 gradi alcolici che all’assaggio rimane fresco.
Secondo drink Low-ABV con lo Sloe Gin
Nel secondo drink andremo ad utilizzare come base alcolica lo Sloe Gin di Eugin. Lo Sloe Gin, citato anche nella nostra precedente lezione, è un liquore della tradizione britannica, a base di gin e prugnola selvatica. Nonostante necessiti di un metodo di produzione complesso, Eugenio ha scelto di produrlo in modo da potergli dare la sua firma: anziché produrre uno sloe gin tipicamente zuccherato, ha optato per una produzione senza zucchero e per compensare lo ha reso più morbido. Il risultato è un piacevole aroma di frutta, tra cui spicca l’amarena, di marzapane e di mandorla.
Nel drink che andremo a preparare si gioca con il basso contenuto di zucchero e quindi con il sapore che tende a una parte bitter, ricordando un po’ il concetto dell’aperitivo all’italiana.
Si parte da 25 ml di Sloe Gin, seguito da 5-10 ml di succo di chinotto e da 15 ml di succo di limone. Dopo aver shakerato bene questi ingredienti, si chiude con della tonica agli agrumi per dare un’ulteriore nota fresca e beverina. Il risultato finale è un drink dal gusto particolare ma riconoscibile per molti di noi, in quanto si avvicina al sapore bitter al quale siamo abituati in Italia, specialmente negli aperitivi.
Come ultimo drink a basso contenuto alcolico, Alejandro ci consiglia di usare 25 ml di gin al pompelmo rosa, del pompelmo spremuto e dello sciroppo di cedro. Andremo poi a chiudere il drink con del succo di litchi e lo serviamo in una coppa. Il drink risulterà morbido e rotondo e dal colore rosa, dato dagli ingredienti utilizzati.
Oggi Alejandro ed Eugenio ci hanno raccontato tre drink con un contenuto di alcol inferiore, offrendoci le migliori soluzioni di drink freschi, leggeri e dissetanti, ideali soprattutto per il periodo caldo. È emersa l’importanza della scelta di un gin di carattere, che permetta di ottenere dei drink gustosi, pieni e delicati, da bere in compagnia, che poi è la cosa più bella del prepararsi un buon drink: vivere dei momenti all’insegna della convivialità, tra scoperte di nuovi ingredienti e sorsi dei nostri cocktail preferiti.
Ci vediamo presto alla prossima Lezione di gin. Cheers!