Di padelle bruciate e altri disastriCondividete ogni speranza voi che cucinate male

Una pagina Facebook con 800mila iscritti celebra l’inettitudine ai fornelli. Breve viaggio nel mondo degli autoironici masterchef mancati d’Italia

Si fanno chiamare cucinaremalisti e sono quasi 800mila, una setta con adepti sparsi in tutta Italia, isole comprese, che si raccoglie intorno a una pagina Facebook diventata virale: nata per scherzo otto anni fa, Cucinare male è una carrellata di errori gastronomici raccontati con ironia dagli stessi autori degli scatti. «Diventare un cucinaremalista non è difficile e non bisogna essere per forza delle frane ai fornelli – spiega Federico Briano Savona, fondatore del gruppo – perché l’errore è sempre dietro l’angolo e può colpire chiunque, tanto che ormai scherzando diciamo che chi inizia a seguire il gruppo viene colpito dalla maledizione dei cucinaremalisti e prima o poi finisce per mandarci le sue creazioni. Come diceva Gusteau di Ratatouille, non tutti possono diventare dei grandi artisti ma un grande artista può celarsi in chiunque».

Sul gruppo succede spesso di leggere coming out come questo: «Lo so che lo dicono in molti, ma solitamente cucino abbastanza bene – racconta una neo iscritta. Ho voluto provare a fare il pane ma qualcosa è andato storto già durante la lievitazione, nella prima ora l’impasto è cresciuto, poi di botto è caduto in una depressione irrecuperabile. Il forno ovviamente ha voluto sabotarmi e ora mi ritrovo con un’ottima mattonella. Spero che almeno sia buono anche se duro». Commento: «Scrivici benvenuti e ne esce un perfetto zerbino».

Cucinare male celebra l’imprevisto, la situazione sfuggita di mano, l’errore involontario. Il posto perfetto dove mostrare le proprie sconfitte e farsi una risata: «Se hai aggiunto un nuovo e personale passo alla ricetta della chiffon cake facendola diventare una Schiffon cake allora sei uno dei nostri» spiega Briano. Le regole della casa sono poche e semplici: non è una pagina che raccoglie appassionati di cucina, quindi non è il posto giusto dove scambiarsi ricette e consigli da chef. È benvenuto chi sbaglia con ironia, chi condivide i suoi disastri culinari con orgoglio: torte dimenticate nel forno acceso tutta la notte, timballi horror, melanzane talmente bruciate da sembrare dei biscotti Oreo, cibo cucinato ancora avvolto nella plastica «perché c’era scritto che era plastica alimentare», toast che assomigliano a spugnette per lavare i piatti. Un festival degli orrori all’insegna dell’ironia e degli sfottò goliardici.
Scrive al gruppo una cucinaremalista: «Cena in famiglia, decido di preparare una Sacher torte che di solito mi viene bene perché in realtà spalmo dell’albicocca sui preparati in busta pronti per essere infornati. Una cosa potevo sbagliare: la cottura. Esce cruda, allora mangio la parte centrale, a occhi chiusi, immaginando sia un tortino dal cuore tenero. Non mi scoraggio e farcisco il resto con la confettura di albicocca. Viene fuori brutta, bruttissima. Tento il tutto per tutto con la glassa: sciolgo l’uovo di Pasqua della Ferragni che mi era rimasto ma niente. Il mio ragazzo dice che somiglia a Sloth dei Goonies». Commento: «Da qualche parte un pasticciere austriaco si sta rivoltando nella tomba».

La prima regola del gruppo è: se fa venire fame non va bene per Cucinare male e la pubblicazione delle immagini avviene dopo una attenta valutazione. Non sono tollerate foto di piatti presi da internet ma solo creazioni di prima mano, alimenti scaduti o non destinati al consumo umano e lo spreco di cibo. «Ogni giorno riceviamo centinaia di contributi, durante la pandemia abbiamo raggiunto picchi altissimi. Facciamo un grande lavoro di selezione cercando di non soffocare la creatività ma badando anche a non scivolare nel ripetitivo, non è semplice ma ci si prova». Spesso il materiale che arriva è legato a qualche trend come la stagionalità, le ricorrenze, le offerte della Lidl ma non solo: «A volte le persone cercano di rifare la ricetta di qualche nota foodblogger e come dei detective ci divertiamo a capire qual è stata la fonte di ispirazione. Qualche tempo fa c’è stata un’invasione di muffin cotti nella friggitrice ad aria, all’inizio abbiamo pensato fosse un errore e invece abbiamo scoperto che è una ricetta vera!».

La seconda regola è legata allo spreco: «Se non lo hai mangiato non è per Cucinare male. Sembra una contraddizione ma in realtà si tratta di avere rispetto del cibo. Non pubblichiamo cibi rovinati apposta e se necessario moderiamo i commenti in modo da mantenere un tono scherzoso, mai sopra le righe. La gestione dei commenti è un argomento caldo, per questa ragione abbiamo inserito alcuni consigli con tanto di quiz finale. Come me la cavo in cucina? Faccio male le uova, male la pasta, male la carne: insomma sono perfettamente in target. A chi cucina così così non tutte le ciambelle riescono con il buco. Noi invece siamo il buco».

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