La versione della LegaSalvini se la prende con Lamorgese e chiede di aumentare la durata dei tamponi

In un’intervista a La Verità, il leader del Carrocio non parla della matrice fascista dell’attacco alla Cgil. E lancia le prossime sfide al governo: flat tax, reddito di cittadinanza, legge sulla concorrenza

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse

«La violenza va condannata sempre e comunque, ma gli scontri confermano una volta di più l’inadeguatezza della Lamorgese». Il leader della Lega Matteo Salvini lo ripete in un’intervista alla Verità, dove però non c’è spazio né per le domande né per le risposte sulla matrice fascista dell’attacco di sabato alla sede nazionale della Cgil a Roma.

«Al di là dei 50mila sbarchi degli ultimi mesi, vedendo quello che è avvenuto in piazza emerge che il ministro è impreparato oppure è inadeguato. Non prevedere le necessarie misure di sicurezza e non prevenire gli incidenti, anche gravi, significa che è la persona sbagliata, nel posto sbagliato e nel momento sbagliato», dice il leghista ex ministro dell’Interno del governo gialloverde.

E in vista del 15 ottobre, quando entrerà in vigore l’obbligo del Green Pass nei luoghi di lavoro pubblici e privati, Salvini chiede che venga «estesa a 72 ore la validità del Green Pass, anche con tamponi rapidi o salivari. E i test potrebbero essere fatti direttamente in azienda, come proposto da tanti imprenditori. Non si possono lasciare a casa senza stipendio milioni di lavoratori, medici e infermieri, poliziotti e operai, insegnanti e pompieri».

Salvini si lascia alle spalle anche la settimana dello strappo sulla delega fiscale, seguita poi dalla tregua con Draghi. Un copione già visto. L’ex ministro dice che la Lega sta lavorando «giorno e notte» per trovare una soluzione. «La casa per gli italiani è sacra, è fra le più tassate d’Europa, non si tocca», ribadisce. «Far emergere il milione di immobili fantasma è un dovere, aumentare le tasse su un monolocale a Roma o Milano è una follia. Il presidente Draghi comunque mi ha confermato l’impegno a non aumentare le tasse, è un’ottima notizia e da parte nostra faremo di tutto affinché la pressione fiscale non aumenti, anzi cali, oggi e nei prossimi anni».

Salvini assicura che «con Draghi il rapporto personale è ottimo, e sono sicuro che aumentare i nostri colloqui potrà migliorare l’efficacia dell’azione di governo». La Lega, aggiunge, «è pragmatica e ragionevole, solleviamo questioni nell’interesse degli italiani e non per amor di polemica». Salvini rivendica come suoi successi: «La riapertura di tante attività e imprese che erano chiuse, lo stop alla tassa patrimoniale e alla tassa di successione, il no allo ius soli e al ddl Zan». E aggiunge: «Mentre Letta fa polemiche, noi diamo soluzioni».

Ma il “programma d’autunno” di Salvini non si ferma. Anzi, il leader della Lega alza l’asticella e dice che a novembre nella legge di bilancio la priorità sarà la flat tax. «Puntiamo a portare da 65mila a 100mila euro la soglia di reddito per applicarla», spiega. «Lavoratori autonomi e partite Iva sono una delle colonne portanti del nostro Paese. Ma la vera e propria flat tax la metteremo in pratica con un governo di centrodestra, scelto dai cittadini».

Annuncia anche che sarà firmatario di un emendamento alla legge di bilancio per modificare il reddito di cittadinanza «per lasciare un aiuto a chi non può lavorare davvero come anziani, disabili e indigenti veri. E togliere miliardi di euro a furbetti, evasori e delinquenti vari senza voglia di lavorare».

E sulla prossima legge sulla concorrenza annuncia già battaglia: «La Bolkjestein non si può applicare a stabilimenti balneari e mercati: stop. L’ho ribadito al presidente Draghi, che ha ben chiaro l’interesse nazionale».

Ma nessuno strappo con Draghi. «A sinistra insistono su tutto pur di far male a Draghi», al contrario della Lega che ha invece un «confronto leale» con il premier – dice.

Poi smentisce le divisioni nella Lega: «Le voci dei contrasti interni erano fantasie di alcuni giornali e trasmissioni tv che ora sostengono esattamente l’opposto. Fra novembre e dicembre faremo più di mille congressi cittadini in tutta Italia, siamo l’unico partito che esiste ancora in maniera reale e diffusa. E lì, chi avrà i numeri emergerà». Sono parole che pesano dopo la sconfitta evidente alle amministrative. E sono anche una sfida agli alleati di Fratelli d’Italia.

Salvini pensa già alle amministrative dell’anno prossimo, da Palermo a Verona: «Entro l’autunno avremo i nomi dei candidati».

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