La rete di linee ferroviarie ad alta velocità più lunga d’Europa, con 3100 chilometri di strade ferrate, e seconda al mondo dopo quella della Cina, miliardi di euro investiti nel settore nel corso degli ultimi trent’anni e il supporto dell’Unione Europea che ha permesso al governo di non mollare la presa. La Spagna è la punta di diamante europea nel trasporto ferroviario rapido grazie a una serie di linee, costruite a partire dal 1992, che coprono buona parte del territorio nazionale. L’obiettivo è quello di collegare Madrid con tutte le capitali regionali anche se, negli ultimi anni, i progressi sono stati più lenti a causa di problemi economici e di controversie politiche. Tutti i treni veloci erano operati dall’azienda statale Renfe che, nel 2021, ha perso il monopolio nell’erogazione del servizio e ha dovuto aprirsi alla concorrenza della francese Scnf e del consorzio Ilsa.
L’adesione all’Unione Europea nel 1985, l’Esposizione universale di Siviglia e i Giochi Olimpici di Barcellona del 1992 hanno facilitato l’adozione di uno degli impegni strategici più importanti nella storia moderna delle infrastrutture spagnole. Il Piano del 2005 ha plasmato una visione che, nonostante alcune variazioni, è diventata un punto fermo e ha continuato ad arricchirsi. L’entrata in funzione del Corridoio galiziano è solo l’ultimo pezzo di un puzzle che si sta completando. Tra il 2024 e il 2026 sarà la volta del Corridoio mediterraneo, tra la città di Almeria e il confine con la Francia mentre prima, tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, toccherà alla Comunità autonoma di Leon e a quella delle Asturie. Alla portata, poi, è il completamento di un Corridoio che consentirà alla remota regione dell’Extremadura, nella Spagna centrale, di essere più vicina al resto del Paese.
L’alta velocità si è rilevata una forza inarrestabile, in grado di superare molte difficoltà. La prima è l’orografia della Penisola Iberica, dove sono presenti poche aree pianeggianti e il terreno è irregolare. La seconda, non meno importante, l’uso di apparecchiature ad alta tecnologia di vari produttori e la conseguente necessità di integrarli e armonizzarli. La rete ferroviaria spagnola è stata realizzata con il cosiddetto scartamento iberico, incompatibile con lo scartamento tradizionale ed è stato necessario adottare soluzioni innovative e anche creative, come l’implementazione di uno scartamento facilmente modificabile, per evitare l’isolamento della rete.
La velocità operativa massima dei treni è di 310 chilometri orari ma sono state raggiunte punte superiori ai 400 chilometri in alcune occasioni particolari. Solamente quattro convogli, il cinese l CR400BF, lo Shinkansen giapponese, l’l Rgv-m marocchino e il Tgv Pos francese sono più rapidi della controparte spagnola e il record di velocità, pari a 575 chilometri orari, è detenuto dal francese Tgv. Il 100 per cento dell’energia utilizzata dai treni ad alta velocità proviene da risorse rinnovabili e a emissioni zero. Queste caratteristiche hanno consentito di evitare, tra il 1992 e il 2016, l’emissione di 12.6 milioni di tonnellate di anidride carbonica e il consumo di 2.9 milioni di tonnellate di benzina.
La ferrovia è il mezzo di trasporto più ecologicamente sostenibile, garantisce risparmi energetici significativi e riduce i costi a carico della società come quelli derivanti dall’impatto del cambiamento climatico, dall’inquinamento e dagli incidenti con altri mezzi di trasporto. Alcuni esperti ritengono che il treno ad alta velocità non sia ecologico e che abbia effetti ambientali negativi. Tra questi ci sono l’occupazione del suolo, l’inquinamento acustico, l’impatto paesaggistico e la creazione di barriere che impediscono agli animali di fruire degli ecosistemi. A questi bisogna aggiungere i risultati di uno studio realizzato da un team della School of Economics and Management della Beijing Jiaotong University e dell’università di Denver e che ha analizzato quanto accaduto in 194 città cinesi. Dalla ricerca è emerso un risultato peculiare: l’alta velocità ferroviaria porta ad un aumento dei viaggi, delle attività a carattere economico e anche delle emissioni di carbonio perchè si verifica un aumento della domanda del traffico.