Il dato è trattoI rincari dell’energia colpiscono di più single e anziani

In Italia è sempre più diffuso il nucleo familiare composto da un solo membro over 65 che spesso dedica la sua quota dei consumi più importante per gas ed elettricità. Senza l’intervento del governo la stangata sarebbe stata peggiore

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Secondo l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), il 31 marzo la spesa annuale per l’energia elettrica salirà del 68% rispetto ai precedenti 12 mesi. Per il gas l’incremento sarà del 64%. E questo nonostante gli interventi del governo, senza i quali la stangata sarebbe stata peggiore.

Questi numeri, in realtà, si riferiscono alla famiglia tipo italiana, è una media. Ma come sappiamo di famiglie ce ne sono di ogni genere, e non verranno colpite tutte allo stesso modo. In proporzione possiamo affermare che a pagare più caro sarà il nucleo familiare che si è maggiormente diffuso negli ultimi tempi, quello composto da una persona singola.

Ce lo dicono i numeri sui consumi dell’Istat: più sono i componenti di un nucleo familiare più cresce la spesa complessiva, ma questo non accade nello stesso modo per tutti i beni e i servizi. Nel caso del cibo i single pagano il 36,2% in meno della media, nell’abbigliamento il 48,7% in meno.

Mentre per il gas e l’elettricità il risparmio rispetto alla famiglia tipo è decisamente inferiore, del 22,9% e del 18,4%, perché il consumo di questi prodotti è meno elastico, ovvero dipende meno dal numero dei componenti, e, aggiungiamo, anche dal reddito.

Se si vive da soli molto probabilmente (non è una certezza, in realtà) la casa da riscaldare è più piccola, ma non è la metà di quella in cui vivono due persone. Non può avvenire come nell’ambito dell’abbigliamento e le calzature in cui effettivamente un single compra la metà delle paia di scarpe di una coppia.

Dati Istat

Risparmiano ancora di meno rispetto alla famiglia tipo i single tra i 35 e i 64 anni e gli over 65. In questo caso lo sconto rispetto alla media è del 10,5% e del 10,6%, contro uno complessivo, per tutto il paniere di beni e prodotti, del 21,2% e del 33,3%.

Al contrario per i giovani single le differenze non sono moltissime. Anche altri dati ci dicono che effettivamente sono gli anziani i più colpiti da queste fiammate dei prezzi dell’energia.

Le coppie di over 65 senza figli mediamente spendono un tre punti in più degli altri, ma nel caso delle utenze domestiche anche il 14-15% in più. Al contrario laddove sono presenti dei figli i consumi di questo tipo superano quelli medi molto meno di quanto facciano quelli per altri beni e servizi.

Dati Istat

Stanno soffrendo per il rally dei prezzi i nuclei familiari in cui il peso relativo delle bollette del gas e dell’elettricità sulle spese totali è molto più alto. E si tratta dei single e degli anziani.

Il problema, a livello complessivo, è che queste tipologie sociologiche sono diventate sempre più numerose negli ultimi anni. E non solo in Italia. La proporzione di single senza figli tra il 2006 e il 2020 è cresciuta dal 28,7% al 34%, quella di coppie con figli è invece scesa dal 19,4% al 16%, così come la quota di altri nuclei con minori, per esempio le famiglie allargate o con i nonni.

Dati Istat

A crescere sono solo i nuclei familiari composti da una sola persona. Anche altrove accade lo stesso fenomeno, ma in Spagna, Regno Unito  e in Germania non accade con la stessa rapidità.

Dati Istat

I Paesi in cui vi sono più nuclei familiari composti da una sola persona sono molti, per esempio in Svezia superano il 60%, in Finlandia sono il 44,7%, in Danimarca e nei Paesi Baltici sono più del 40%. Il punto è che, però, dobbiamo incrociare queste statistiche con quelle sull’invecchiamento della popolazione e con le abitudini sociali e familiari.

In Italia la grande maggioranza dei nuclei familiari con un solo membro è composto da anziani, a differenza di altre realtà del Nord Europa dove sono formate di più da single giovani, vista l’abitudine a lasciare molto prima il nido domestico.

In Italia è più numerosa quella parte della popolazione che risulta essere la più colpita dai rincari dell’energia, perché a questa dedicano una quota dei consumi più importante. L’unico fattore positivo è che gli anziani sono coloro che hanno visto il reddito crescere di più negli ultimi 20 anni, specialmente in confronto ai giovani. Tuttavia tra questi i più colpiti dall’aumento dei prezzi sono i single con entrate inferiori alla media.

Forse quanto sta avvenendo servirà anche per fare comprendere l’impatto dei cambiamenti demografici e sociali sull’economia. La riduzione delle dimensioni delle famiglie, la perdita di economie di scala, la riduzione del welfare informale familiare sono fenomeni che acuiscono la profondità delle crisi.

Per un single rimanere disoccupato è più grave che per chi vive in una coppia con due lavoratori. Questo tema prima o poi si imporrà e renderà urgente e necessario un intervento pubblico efficiente.