Fondi comuni contro la crisiL’asse tra Draghi e Macron su Recovery bis e tetto al prezzo del gas

Nella cena all’Eliseo i due hanno anche discusso dell’ingresso dell’Ucraina nell’Ue e della Libia. Entrambi sostengono un possibile piano di emergenza della Bce dopo l’aumento dei tassi. Oggi il premier è all’Ocse per il discorso di apertura della conferenza ministeriale

(La Presse)

Il presidente del Consiglio Mario Draghi e il presidente francese Emmanuel Macron si sono incontrati ieri all’Eliseo per parlare soprattutto di un possibile accordo su un nuovo Recovery europeo per fronteggiare la crisi energetica.

Sin dal vertice straordinario dei Ventisette di Versailles, il primo dopo l’inizio della guerra, Draghi e Macron hanno sostenuto senza successo l’ipotesi di un nuovo Recovery plan. Le probabilità di vincere le resistenze dei Paesi nordici sono molto basse, ma per i due quel che conta è far pesare l’alleanza di chi invece crede alle risposte comuni – spiega La Stampa.

La cena tra i due, fanno sapere da Palazzo Chigi, è stata l’occasione per fare il punto sui dossier cruciali dell’agenda europea in vista dei vertici del G7 e della Nato in programma a fine mese e del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno a Bruxelles. Tra i temi al centro del colloquio, gli sviluppi della guerra in Ucraina e il sostegno a Kiev, la sicurezza alimentare, il rafforzamento dell’autonomia europea in materia di difesa e di energia, nell’ottica di una strategia energetica diversificata e di una minore dipendenza energetica dalla Russia.

Draghi e Macron sono protagonisti di un asse franco-italiano che si sta consolidando dopo il Trattato del Quirinale del 26 novembre scorso. Dall’inizio della guerra in Ucraina, i due leader si trovano d’accordo sulle questioni fondamentali: dalle sanzioni contro la Russia a un tetto al prezzo del gas a livello europeo, in modo da ridurre l’impatto sui cittadini del rincaro dell’energia. Francia e Italia, assieme alla Germania, sostengono poi la necessità di lavorare per un cessate il fuoco in Ucraina lasciando aperta la strada del dialogo con Mosca.

L’alleanza fra Draghi e Macron è fatta però anche di dettagli meno visibili. Un esempio sono le indiscrezioni circolate a proposito di un piano di emergenza della Banca centrale europea in caso di attacco a uno dei Paesi della zona euro. L’aumento dei tassi di interesse dopo l’estate costringe la politica a occuparsi anche di questo. Sarebbe stato per primo Macron a chiedere alla numero uno della Bce Christine Lagarde di prepararsi al peggio.

A differenza di molti colleghi europei, Draghi e Macron — e il cancelliere tedesco Olaf Scholz — non sono ancora andati in visita a Kiev, ricorda il Corriere. L’Ucraina si aspettava il viaggio di Macron entro la fine di giugno, quando scade il semestre francese di presidenza Ue, ma la missione non è certo facilitata dalla frase del presidente francese sul «non umiliare la Russia», accolta male a Kiev.

Ma se la Francia poi è particolarmente cauta sull’ingresso dell’Ucraina nell’Unione tanto da considerarla possibile solo nell’arco di «decenni», Draghi è invece più aperto. Tra i temi affrontati nella cena anche Libia, i flussi dei migranti e la crescente cooperazione economica bilaterale.

Oggi Draghi è atteso all’Ocse per il discorso di apertura della conferenza ministeriale presieduta quest’anno dall’Italia.

 

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