La crisi agita BruxellesSenza Draghi come garante, gli obiettivi del Pnrr sono a rischio

«Andiamo verso periodi in cui potremmo avere acque ancora più agitate di quelle che abbiamo adesso. Tutto suggerisce di non agitare troppo la barca. Mi auguro che anche in Italia, come in altri Paesi, prevalga questo sentimento. In questo momento la stabilità è un valore da preservare», è il messaggio del commissario Ue Paolo Gentiloni

Racconta Repubblica che nei Palazzi delle istituzioni europee è già scattato l’allarme rosso. Solo il rischio che in Italia si possa aprire una crisi di governo e che Mario Draghi venga sfiduciato sta provocando soprattutto incredulità.

Il “Caso Italia” fa di nuovo irruzione a Bruxelles, come già accaduto tante volte in passato. La credibilità del nostro Paese corre in Europa su un crinale sottilissimo. E credibilità questa volta vuol dire anche e soprattutto portare a termine il Recovery Fund, visti i tanti soldi concessi all’Italia con il Next Generation Eu.

Circa dieci giorni fa, infatti, il governo ha inviato una lettera ufficiale alla Commissione per annunciare di aver raggiunto nel semestre appena concluso tutti gli oltre 40 punti del Pnnr. La risposta informale è stata positiva. Palazzo Berlaymont approverà nei prossimi giorni il test semestrale e stanzierà un’altra tranche di fondi: circa 24 miliardi di euro.

Dietro queste consultazioni ufficiose, racconta Repubblica, stanno crescendo ora i dubbi sugli obiettivi del semestre in corso: quella da luglio a dicembre. Stavolta si tratta non di riforme o di procedimenti legislativi. Ma della messa a terra dei cantieri con opere concrete. La maggior parte dei progetti ricade sotto la responsabilità di comuni e regioni. Una situazione che non solo la Commissione ha già iniziato a monitorare con apprensione ma che desta preoccupazione anche nel governo.

Il discorso che si fa è: «Come pensate di affrontare questo passaggio così delicato durante una campagna elettorale? Come pensate che si possa risolvere positivamente se fate a meno della persona che ha rappresentato la garanzia da prestare all’Ue per i soldi del Recovery?».

Palazzo Chigi ha iniziato a studiare alcune possibili facilitazioni per aiutare i comuni più in difficoltà. E sta valutando di trasmettere una sorta di invito informale a delegare — volontariamente — tutte le procedure a Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo, di proprietà del ministero dell’Economia, dove sono appena stati rinnovati non a caso i vertici dopo l’era Arcuri. E nel caso in cui questo non avvenisse, per i casi più spinosi, il governo potrebbe ricorrere alla legge che prevede un potere sostitutivo.

In Europa, molti iniziano a dubitare sulla capacità dell’Italia di conseguire questi risultati nei prossimi sei mesi nel bel mezzo di una eventuale campagna elettorale e con un premier di transizione incaricato solo di condurre il Paese alle urne.

Ieri, racconta Repubblica, durante la riunione del gruppo parlamentare più numeroso, il Ppe, un eurodeputato tedesco si è rivolto a un collega italiano con gli occhi sgranati: «Davvero state litigando su Draghi? In questa situazione? Proprio ora che non sappiamo cosa accadrà con la guerra e con il gas?».

Il capogruppo popolare, il tedesco Manfred Weber, ieri nel suo intervento in aula ha confermato la linea di credito politico nei confronti del presidente del consiglio e ha, contro la linea tedesca, ha accolto la proposta del tetto al prezzo del gas: «Dobbiamo concentrarci sul compito più importante: il controllo dell’inflazione e la sicurezza energetica. Come primo passo io sostengo l’iniziativa di Draghi di imporre un tetto temporaneo ai prezzi che i Paesi europei sono disposti a pagare per il gas naturale russo».

«Andiamo verso periodi in cui potremmo avere acque ancora più agitate di quelle che abbiamo adesso — è il messaggio non casuale del commissario europeo, Paolo Gentiloni — Tutto suggerisce di non agitare troppo la barca. Mi auguro che anche in Italia, come in altri Paesi, prevalga questo sentimento. In questo momento la stabilità è un valore da preservare».

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