Dichiarare la Russia uno Stato sponsor del terrorismo per far rispondere Putin dei suoi crimini di guerra, valutare le riforme di Orbán che teme di perdere i fondi del Pnrr ungherese, una gestione (più) condivisa dei flussi migratori. Dal 21 al 24 novembre, gli eurodeputati tornano a Strasburgo per la sessione plenaria. Ecco i principali temi in calendario.
Condannare la Russia come sponsor del terrorismo
Mercoledì i deputati voteranno per riconoscere la Russia come Stato sponsor del terrorismo per la condotta delle truppe del Cremlino in Ucraina. La risoluzione, nelle intenzioni dell’Eurocamera, sarebbe il primo passo per chiare Vladimir Putin a rispondere dei suoi crimini di guerra – come il bombardamento indiscriminato di obiettivi civili e infrastrutture energetiche – davanti a un tribunale internazionale.
Al fianco di Kyjiv
Entro giovedì, verrà approvato un prestito macrofinanziario di 18 miliardi di euro per aiutare l’Ucraina a finanziare i servizi pubblici essenziali e ricostruire le infrastrutture critiche danneggiate dai Russi. Prima andrà riconosciuta la procedura d’urgenza (martedì); poi ci sarà la votazione vera e propria della proposta della Commissione. Stesse priorità per il bilancio europeo per il 2023: il Parlamento ha già ottenuto un miliardo aggiuntivo da destinare a Kyjiv e da spendere anche per contrastare i rincari energetici e sostenere la ripresa post pandemia.
La pagella a Orbán
Lunedì, il Parlamento discuterà, per votarla giovedì, la sua valutazione delle riforme varate dal premier ungherese Viktor Orbán per non vedersi congelare, come proposto dalla Commissione in assenza di miglioramenti tangibili, i fondi del Pnrr magiaro, pari a 7,5 miliardi di euro. Ad aprile, Bruxelles aveva attivato il meccanismo di condizionalità per problemi legati alla corruzione e agli appalti pubblici.
Redistribuzione della solidarietà
Stesso schema (dibattito lunedì e voto giovedì) sulla gestione dei flussi migratori. Si discuterà di una riforma della politica comunitaria e anche delle tensioni tra Roma e Parigi sugli sbarchi. L’aula auspicherà probabilmente una condivisione degli oneri dell’accoglienza tra gli Stati membri.
Donne nei cda e gli altri temi
Dovrebbe arrivare anche l’adozione definitiva alla direttiva che vincolerà le aziende quotate ad aumentare la rappresentanza di genere nei board. L’obiettivo entro il 2026: raggiungere il 40 per cento delle posizioni non esecutive, o il 33 per cento di quelle esecutive. Le Pmi sotto i 250 dipendenti sono per ora escluse.
Tra le altre cose, martedì i deputati discuteranno gli ultimi sviluppi delle relazioni tra Ue e Cina con l’Alto rappresentante, Josep Borrell. Lunedì, all’ordine del giorno ci sono le violazioni di diritti umani nel Qatar che ospita i Mondiali di calcio. Infine, martedì, saranno discusse e votate in via definitiva le nuove norme per migliorare la protezione delle infrastrutture essenziali.
Il programma completo e più dettagliato è sul sito dell’Europarlamento.