Dal suo primo arrivo a New York nel novembre del 1924, fino ai primi anni Trenta, [Giorgini] costruisce […] una fitta rete di importanti relazioni, grazie alla quale esporta paglie, pelletteria, vetro, ceramiche, biancheria per la casa, accessori di abbigliamento e tutti i prodotti del nostro migliore artigianato artistico. Esclusi alcuni anni, […] compie viaggi regolari, a primavera e in autunno, in Canada e negli Stati Uniti per visitare i suoi clienti, prima in nave poi in aereo. […] Diventando amico personale dei proprietari di […] imprese che ricambiano frequentemente le visite.
La prima ditta rappresentata da Giorgini è la Scruggs-Vandervoort-Barney, Dry Goods Co., di St. Louis. Il presidente Mr. Wilkinson, nel settembre 1924, segnala il nome di Giorgini alla ditta James McCutcheon & Co., di New York: “le suggerisco il nome del nostro commissionario in Italia: si tratta della ditta G.B. Giorgini & Co., di Firenze. Il Signor Giorgini è un giovane di eccellente famiglia, molto bene educato, un vero artista: ha tutte le doti per essere un ottimo commissionario […]”. […]
Inoltre, i commissionari di Parigi, Adolph Schloss & Fils, 4 Rue Martel, avendo cercato in ogni nazione europea un ufficio esportazione al quale appoggiare con fiducia i propri clienti, scelgono in Italia l’ufficio Giorgini, dopo aver visitato tutti i singoli commissionari su piazza.
G.B. Giorgini and the Origins of Made in Italy, Gruppo Editoriale, più di 230 pagine, 49 euro