Fronti di guerraAncora droni su Mosca, e la Russia minaccia la risposta atomica

Un grattacielo del complesso di Moskva City, lo stesso già attaccato domenica scorsa, è stato di nuovo colpito da un drone ucraino nella notte. Da ieri nelle torri della city della capitale russa si lavora in home working. Dal Cremlino l’ordine di evitare la sensazione di pericolo e vulnerabilità

(La Presse)

Un grattacielo del complesso di Moskva City, lo stesso già attaccato domenica scorsa, è stato di nuovo colpito da un drone ucraino nella notte del primo agosto, mentre diversi altri sono stati abbattuti. La facciata al livello del 17esimo piano è stata danneggiata. E causa degli attacchi, l’aeroporto di Vnukovo è stato chiuso per breve tempo.

Secondo il ministero della Difesa russo, i velivoli senza pilota ucraini (anche se Kyjiv non conferma ufficialmente) sono stati abbattuti dalle forze di difesa aerea sulle aree di Odintsovo e Narofominsk, mentre un terzo drone è stato disattivato con l’uso di mezzi di guerra radio-elettronica e si è poi schiantato su uno dei grattacieli della capitale. «Secondo le informazioni finora disponibili, non ci sono vittime a seguito dell’attacco di droni contro un palazzo nel quartiere Iq della città di Mosca. La vetrata della struttura al livello del 17mo piano ha subito danni», ha detto alla agenzia statale Tass una fonte dei servizi di emergenza della città. Il sindaco di Mosca ha spiegato che le finestre dell’edificio colpito sono andate in frantumi su una superficie di 150 metri quadrati. Ma non ci sono informazioni su eventuali.

Ieri il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky aveva detto che la guerra stava arrivando in Russia. E da ieri, nelle torri della City di Mosca, si lavorerà in home working per una settimana. Il tempo di riparare i danni dell’attacco dei droni che risale a domenica nel grattacielo più ricco della capitale russa.

Un’inchiesta del New York Times ha trovato prove secondo cui almeno tre diversi modelli di droni di fabbricazione ucraina sono stati utilizzati in attacchi all’interno della Russia, anche contro Mosca, indicando un ruolo ucraino negli attacchi di cui Kyjiv ha negato la responsabilità. L’Ucraina starebbe anche aumentando la sua flotta di droni per attaccare più frequentemente la Russia.

Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev – senza menzionare l’attacco dei droni, ignorato anche dai tg russi – ha risfoderato l’ormai tradizionale minaccia del ricorso alla bomba atomica. Mentre il bombardamento di ieri della città natale di Zelensky Kyyv Rih è sembrato una vendetta per i droni sulla Russia.

Ma la linea ufficiale del Cremlino sembra quella di fare finta di nulla. I consiglieri di Putin temono che aumentare nei russi la sensazione di pericolo e vulnerabilità potrebbe avere un effetto boomerang su una opinione pubblica alla quale il putinismo aveva promesso per anni sicurezza e protezione. I droni non comportano danni tangibili, ma mostrano anche l’inefficacia della contraerea disseminata nei punti strategici di Mosca.

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov annuncia che non verranno introdotte ulteriori misure di sicurezza, in quanto «tutti i provvedimenti possibili sono già stati presi». In pratica, gli attacchi di droni nel centro della capitale russa sono il “new normal”, come racconta La Stampa, e nei canali Telegram vicini al Cremlino circola l’indiscrezione che i blogger filogovernativi avrebbero ricevuto dall’amministrazione di Putin l’indicazione di «ridurre al 30%» i contenuti dedicati alla invasione dell’Ucraina, per concentrarsi su argomenti di «speranza e fiducia».

Per ora, i droni ucraini su Mosca sono sostanzialmente solo un’arma psicologica. Ma il politologo Georgy Bovt si chiede: «Cosa accadrà quando gli attacchi notturni verranno sostituiti da quelli durante il giorno, in orario di lavoro?».

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