Cappelli e forchette Tutti i premi della guida de L’Espresso

Dopo più di vent’anni, la guida che ha portato in Italia i princìpi della Gault Millau, cambia palato. Cinque cappelli a Osteria Francescana, Reale, Piazza Duomo, Le Calandre, Uliassi

Si apre con un’anima rock la presentazione della nuova edizione delle Guide de L’Espresso 2023, alla sua nuova versione dopo l’era Vizzari, che ne ha tenuto lo scettro per oltre 20 anni, e oggi è in forze al Gambero Rosso.
Curatore da un anno, Andrea Grignaffini è affiancato nel compito da Alberto Cauzzi, ci azzardiamo a dire uno dei migliori palati del nostro Paese.

Sono mille i ristoranti selezionati, molti dicono che sono troppi, ma in un’Italia con 392.535 imprese di ristorazione, metterne un numero così significativo può essere un plus, che può aiutare anche i gourmet in cerca di conforto a trovare anche nelle città più piccole quello che fa per loro.

La guida è a numero chiuso, quindi, ed è divisa in due parti: i ristoranti mantengono il voto e i cappelli, simbolo storico, e rimangono anche i ventesimi, che caratterizzano da sempre la guida. Lo stile è più raccontato e si riallaccia all’Espresso di una volta, che descriveva i locali con una prosa attenta. Riparte con una scala di valutazione un po’ più severa.

Ma veniamo ai premi, abbinati agli sponsor che sostengono il lavoro della guida: Miglior servizio di sala al Pagliaccio (Roma), Miglior piatto di pasta a Villa Elena (Bergamo), Miglior abbinamento vino/piatto a Krèsios (Telese Terme), Miglior risotto a Cascina Vittoria (Pavia), Miglior proposta vegetariana/vegana a Nove (Alassio), Miglior Ospitalità a Da Vittorio (Brusaporto), Ristorante con il format più originale a Ferdy Wild, Miglior ristorante etnico a Iyo omakase (Milano), Miglior ristorante sostenibile a Dalla Gioconda (Gabicce monte), Miglior cuoco italiano all’estero Giuliano Sperandio, Taillevent (Parigi), Miglior pranzo a Osteria Francescana, Miglior giovane chef Andrea Antonini, Imago (Roma), Premio Miglior servizio spumeggiante a Caffè Quadri (Venezia), Miglior Sommelier a Manuele Pirovano, D’O (Cornaredo), Miglior dolce a Lido 84 (Gardone Riviera), Migliore cantina, Stüa de Michil (Corvara), Miglior esperienza degli ispettori a Mattia Pecis, Cracco (Portofino), Premio miglior materia prima a Villa Maiella (Guardiagrele), Premio miglior pane al ristorante a Mammarossa (Avezzano), Miglior carrello dei distillati a Villa Crespi (Orta San Giulio), Miglior piatto a Reale (Casteldisangro), Miglior trattoria a Ai cacciatori (Cartosio), Premio That’s amore a Da Paolino (Capri), Miglior esperienza al ristorante La tana gourmet (Asiago).

I migliori ristoranti, quelli che conquistano cinque cappelli sono: Osteria Francescana, Reale, Piazza Duomo, Le Calandre, Uliassi. Dal Pescatore, Antica corona reale, Casa Vissani, La Pergola e Da Vittorio conquistano invece i 5 cappelli d’oro. Il cappello di platino va a Osteria Francescana.

Il dubbio? Il palato che dà voce alla guida è maschile, mediamente non giovane, colto. Qualche ispettrice e qualche giovane potrebbero offrire un contributo di valore. Un suggerimento per il prossimo anno.

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