In Danimarca si cena presto e il veglione di Capodanno non fa eccezione. Merluzzo, tartare, oppure la classica bistecca con patatine fritte e funghi. Per dolce, Kransekage. Tutto era già apparecchiato quando alle diciotto, in anticipo anche sul discorso di Sergio Mattarella, la Regina Margrethe II, si è affacciata sugli schermi televisivi per il consueto saluto di fine anno al termine del quale ha annunciato, a sorpresa, la propria abdicazione. Margrethe II, amatissima dal suo popolo e attualmente la seconda monarca in carica da più tempo in tutto il mondo (la supera solo il Sultano del Brunei), ha affrontato la prima parte del discorso in maniera piuttosto consueta. Ha parlato dei diritti dell’infanzia, di intelligenza artificiale e del riscaldamento globale, cercando di riparare gli effetti di un’intervista del 2020 in cui era stato avanzato il sospetto che avesse un punto di vista scettico sulla questione.
Nata una settimana dopo l’inizio dell’occupazione nazista della Danimarca, la Regina si è soffermata a lungo sui due principali conflitti di questo periodo storico. «La guerra ha fatto riemergere l’ antisemitismo, è triste e vergognoso» ha detto Margrethe II, che poi ha ricordato le operazioni di salvataggio degli ebrei danesi, trasportati in Svezia grazie all’impegno spontaneo di comuni cittadini, e ha citato suo nonno, Christian X: «Gli ebrei erano e sono una parte integrante della società danese», in riferimento agli attacchi del 7 Ottobre. «Trattiamoci l’un l’altro con rispetto», ha proseguito la regina. «Ebrei e Palestinesi che vivono in Danimarca temono di ricevere brutte notizie ogni volta che squilla il telefono, la stessa angoscia che provano i rifugiati ucraini. Anche se l’attenzione ora è rivolta al Medio Oriente, non dobbiamo dimenticare la lotta per la libertà del popolo ucraino».
Un discorso profondo, diretto e che anticipa di pochi secondi la clamorosa novità: il 14 Gennaio abdicherà al trono di Danimarca. «Nel cinquantaduesimo anniversario dalla successione al mio amato padre, abdicherò dal ruolo di Regina di Danimarca e lascerò il trono a mio figlio, il principe ereditario Frederik». Mentre il pubblico radunato sotto il suo palazzo ad Amalienborg applaudiva e lei si congedava commossa dai telespettatori, sono iniziate le speculazioni sul motivo del passaggio di consegne, al quale aveva già accennato lei durante il discorso facendo riferimento a un’operazione alla schiena subita lo scorso febbraio.
Il figlio Fredrik, il decimo sovrano a portare questo nome, è nato nel 1968 dal matrimonio di Margrethe con il conte francese Henri de Monpezat, morto sei anni fa. Il suo erede presuntivo, il Principe Christian, primo di quattro fratelli, ha compiuto diciotto anni nel 2023 ed è stato salutato con affetto dalla nonna durante il discorso di fine anno. Margrethe II ha ottenuto lo status di erede presuntiva nel 1953 quando una riforma costituzionale pose fine agli effetti della legge salica, anche in virtù del fatto che il padre, Frederik IX, aveva avuto solo figlie femmine. L’ultima regina, Margrethe I, aveva regnato fra il 1387 e il 1412.
Si tratta di un’abdicazione colta con una certa sorpresa a Copenhagen, ma che nel resto del mondo ha precedenti piuttosto importanti: in Spagna, Belgio, Paesi Bassi e Giappone, i rispettivi monarchi hanno recentemente abdicato per motivi di età o di salute. L’ultimo Re danese a non aver lasciato il trono alla morte è stato il deposto Christian II nel 1523, mentre per trovare l’ultimo ad aver abdicato spontaneamente bisogna andare indietro di quasi mille anni, nel regno di Eric III terminato nel 1146.
I risvolti saranno interessanti sia in patria che all’estero: i sovrani di Norvegia e Svezia, cugini di Margrethe II, potrebbero prendere in considerazione l’abdicazione qualora le condizioni di salute dovessero richiederlo. A Copenhagen, invece, il nuovo Re fornirà un nuovo indirizzo alla Casa Reale: Margrethe è stata una regina particolarmente interessata alle belle arti, mentre il figlio Frederik ha sempre mostrato interessi diversi.
In gioventù, il futuro sovrano danese ha avuto diverse relazioni fino a quando, durante le Olimpiadi del 2000 a Sydney, ha conosciuto l’australiana di Tasmania Mary Donaldson, sposata nel 2004. Proprio i Giochi Olimpici potrebbero essere la grande sfida di Re Frederik, maratoneta grande appassionato di sport: è in corso una discussione per proporre Copenhagen come candidata alle Olimpiadi del 2036 e il sostegno della Casa Reale assumerebbe un significato fondamentale per la selezione.