Cinquanta maestri gelatieri provenienti da tutto il mondo che si riuniscono per confrontarsi su un prodotto dalle radici sicule ma ormai mondiale, attraverso tanti momenti di incontro e degustazione, oltre che dibattiti formativi. È quello che è successo a Sherbeth Festival, l’evento che da sedici anni porta al centro di Palermo il confronto internazionale sul gelato.
A girare per la strada davanti allo storico teatro Massimo di Palermo ci si può imbattere, tra l’otto e l’undici novembre, nelle casette color magenta che accoglievano gusti di gelato originali provenienti da tutto il mondo. Quella di via Maqueda è una strada assai popolata da turisti e palermitani e, in tanti, hanno approfittato per avvicinarsi ai banchetti e provare alcuni dei gusti presentati in questa edizione del Festival. L’Ostificio Prealpino – fornitore delle cialde per le degustazioni – ha dovuto effettuare un carico extra per fare fronte alla grande richiesta del pubblico che optava tra le decine di gusti come il gelato “Ti racconto mia nonna” (Pierpaolo Portogallo, gelateria Barroccino), o il “Plum Cake gelato” (di Tomasz Szypula, gelateria Lody Szypula 1974, Polonia).
Negli stessi spazi, altri assistevano curiosi agli show cooking come quello che ha visto protagonista il celebre chef-creator Ruben Bondì alle prese con una ricetta con l’Aceto Balsamico di Modena Igp.
Intanto, nelle sale adiacenti al Teatro Massimo, si svolgeva il momento clou dell’evento, la degustazione dei gelati che gareggiavano al concorso Francesco Procopio Cutò, la gara a tema libero sul gelato dove i maestri gelatieri si sfidano tra originalità del gusto proposto e tecnica. A provare tutti i cinquanta gusti in gara, una giuria di esperti composta da Michele Fino dell’Università di Scienze Gastronomiche Pollenzo; Fabio Marasti, vincitore della scorsa edizione di Sherbeth; Nerina Di Nunzio, docente del corso di scienze gastronomiche dell’Università degli Studi Roma Tre; Massimiliano Magli e Stefano Pedrieri del Cnr; Pamela Francescato, giornalista dell’associazione stampa estera in Italia.
Una lunga competizione che ha visto la giuria impegnata un intero giorno davanti a gusti di alto livello, tutti con in comune un tenore zuccherino basso – in linea con quello che ci sta insegnano la nuova gelateria –. Determinante, per la valutazione del gelato, l’osservanza delle migliori tecniche di produzione, la scelta delle materie prima, ma anche la presentazione del gelato stesso. È con questi criteri che è stato premiato il maestro gelatiere cinese Bang Gai che, insieme alla moglie, gestisce la gelateria Sette a Hangzhou e che si sono aggiudicati il premio con il gusto “Lemon Tree”. «Il gusto che abbiamo scelto è stato ispirato dal fatto di essere venuti qui in Sicilia grazie a Sherbeth Festival» racconta la coppia. «Abbiamo scelto quindi di proporre alla giuria un gelato a base di aquilaria, una pianta speziata molto antica, tipica del sud della Cina, che viene utilizzata nella medicina tradizionale cinese. Arrivati in Sicilia abbiamo notato questa grande ricchezza di piante da frutto che avete, così abbiamo scelto di abbinare alla base del nostro gelato il limone, il frutto siciliano che preferiamo. Il tocco finale lo abbiamo dato aggiungendo un goccio di olio siciliano, comprato in un magnifico mercato che abbiamo trovato proprio dietro al Teatro Massimo (il Mercato del Capo). L’idea era quella di creare un gelato capace di mettere insieme la tradizione cinese e quella siciliana»
Il secondo e terzo posto vanno invece nel parmense, con la vittoria di Alessia Palmitessa che, con Giacomo Banchini della Gelateria Banchini hanno convinto la giuria con il “Fior di cascara”, un fiordilatte infuso con bucce di fave di cacao, dolcificato con zucchero di canna e poi infuso con un fiore di tagete minuta, variegato con gel di mucillagine ottenuto dalla fava di cacao e cioccolato Equador 80%. Terzo posto per Riccardo Primiani della gelateria Pasticceria Da Teo di Sorbolo (Parma), anche lui con un gelato a base di cascara (ossia le bucce fermentate del caffè) infuso in latte e panna e arricchito con miele di ailanto e pepe Andaliman.
È il turno poi dei premi speciali: miglior gelatiere più giovane è Filippo Bertagna, il riconoscimento per la cura dei dettagli va al polacco Thomasz Szypuła, il premio “Innovazione” a Beatrice D’Arcangelo, quello “Valorizzazione del territorio” a Marina Vallongo, mentre “Naming e storytelling” a Renato Trabalza.
L’ultimo giorno del Festival è dedicato al futuro del gelato artigianale con una tavola rotonda riservata i professionisti, in cui si discuterà di gelato e della sua ricaduta sul territorio, ma anche della sua evoluzione e di come si valorizzerà nel futuro. Una riflessione fondamentale per uno dei prodotti più amati al mondo, ma che non è immune dal perdere la sua identità e qualità se non tenuto costantemente sotto osservazione, proprio come fa Sherbeth.