«Fermati ora e METTI FINE a questa ridicola guerra! NON FARÀ CHE PEGGIORARE. Se non raggiungiamo un “accordo” subito non avrò altra scelta che imporre alti livelli di tasse, tariffe e sanzioni su qualsiasi cosa venga venduta dalla Russia agli Stati Uniti». L’avvertimento arriva dal social Truth e non porta la firma di un utente qualsiasi: è il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Si rivolgeva direttamente a Vladimir Putin. Nel post voleva sembrare perfino dialogante, perché aveva iniziato mettendo le mani avanti: «Non voglio fare del male alla Russia. Amo il popolo russo e ho sempre avuto un ottimo rapporto con il presidente Putin. Non dobbiamo mai dimenticare che la Russia ci ha aiutato a vincere la Seconda guerra mondiale, dove ha perso quasi sessanta milioni di persone».
Dopotutto, Trump si è vantato più volte di avere la capacità di porre fine alla guerra in ventiquattro ore. Sarebbe salito al potere e la Russia avrebbe fermato la sua invasione. L’insediamento c’è stato tre giorni fa, dalla Casa Bianca sono arrivati quasi cento ordini esecutivi. Ma gli ucraini continuano a dover lottare e resistere agli attacchi dell’esercito russo.
«Zelensky mi ha detto che vuole fare un accordo, non so se Putin lo voglia. Potrebbe non volerlo ma penso che dovrebbe sedersi a un tavolo di trattative perché sta distruggendo la Russia non facendo un accordo», aveva detto Trump dallo Studio Ovale lunedì scorso, riferendosi alla disastrosa economia russa. Poi ha aggiunto che Putin non può essere soddisfatto dei suoi lenti progressi in Ucraina: «Sta facendo una grande fatica. La maggior parte delle persone pensava che sarebbe durato circa una settimana e ora sono quasi tre anni. Non sta facendo bella figura».
Come ha scritto Francesco Cundari nella sua newsletter “La Linea” questa mattina, il fatto che si sia rivolto in questi termini a Putin dimostra anzitutto una consapevolezza, fin qui accuratamente nascosta, su chi sia a impedire la pace. «Ma la sua minaccia di nuove e più dure sanzioni solleva una domanda: non si potevano decidere prima?».
Eppure non basta. Trump continua con le sue intimidazioni. Prova a brandire la clava delle sanzioni, ma quelle americane potrebbero avere un impatto limitato: gli Stati Uniti importano pochissimi prodotti dalla Russia. Nel 2024 Washington ha acquistato prodotti solo per 2,8 miliardi di dollari da Mosca.
Intanto dal World Economic Forum di Davos, in Svizzera, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che l’unica operazione di peacekeeping efficace sul territorio ucraino deve includere necessariamente delle truppe statunitensi. «Trump è un uomo d’affari. Sa come fare pressione», ha detto Zelensky definendosi fiducioso. L’Ucraina sembra aver riposto una buona dose di speranza nella possibilità che Trump riesca a ottenere un risultato concreto sulla guerra. Se non altro, perché ha sbandierato questa presunta abilità diplomatica ai quattro venti nell’ultimo anno.