Le parole sono importantiCome rendere sexy le tasse

Suscitò una ridda di polemiche una frase del compianto economista - e all’epoca ministro dell’economia - Tommaso Padoa Schioppa, che in un’intervista televisiva con Lucia Annunziata affermò che “le...

Suscitò una ridda di polemiche una frase del compianto economista – e all’epoca ministro dell’economia – Tommaso Padoa Schioppa, che in un’intervista televisiva con Lucia Annunziata affermò che “le tasse sono una cosa bellissima”.

Sullo stesso tema si basa un concorso indetto da Google lo scorso febbraio: l’azienda di Mountain View ha indetto una competizione dal titolo “è possibile rendere i dati sulle tasse interessanti?”

Quaranta i progetti pervenuti, ciascuno presentava in modo creativo i dati sulle entrate fiscali – lunghe liste di sigle e cifre – raccolti sul sito whatwepayfor.com.

Il progetto vincente, dalleloquente titolo wheredidmytaxdollarsgo (dove sono finiti i soldi delle mie tasse), è stato presentato dall’ingegnere e designer grafico Anil Kandangath.

Si basa su una semplice idea: chiede all’utente di indicare il proprio reddito e lo status fiscale (singolo, sposato et cetera, negli Stati Uniti il sistema è meno barocco del nostro). In base a questi dati indica quanto è stato pagato di tasse e propone un grafico a torta che mostra come è stato impiegato quel denaro.

Un modo semplice ed efficace per ricordare – semmai ce ne fosse bisogno – che è grazie alla tasse che possiamo avere un sistema sanitario, strade illuminate, vigili del fuoco e scuole pubbliche.

Questo esempio ci ricorda l’importanza dell’infografica nella comunicazione contemporanea: utilissima per rendere comprensibile una tabella di dati, comunicare temi complessi usando un numero limitato di parole, riempire di significato elementi altrimenti aridi ed ermetici (qui un altro esempio riuscito).

PS. Ringrazio Gabriele Cazzullini, dal suo profilo Twitter sono arrivato a leggere questa interessante notizia.

Gianluca Giansante

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