Marchionne veste PradaL’America downgradata vista dalla Fifth Avenue

Domenica d'agosto, che caldo fa. Il gelo del downgrade a Manhattan non si sente affatto. Grazie a cinesi ed europei che spendono alla grande affollando le grandi catene dello shopping Usa, dalle pi...

Domenica d’agosto, che caldo fa. Il gelo del downgrade a Manhattan non si sente affatto. Grazie a cinesi ed europei che spendono alla grande affollando le grandi catene dello shopping Usa, dalle piú blasonate di Soho e Chelsea a quelle cheap come Gap e Forever21. Le borse colorate di Victoria’s Secrets, Nike, Ugg sono dovunque. I nostri connazionali altrettanto, coccodrillo ben in vista sulla polo piqué. Il cambio favorevole nonostante l’altalena borsistica e la gentilezza disarmante dei commessi sono la diavolina su questo fuoco dello shopping. Tornando da una gita in Massachusset (con un pieno di benzina di circa 25 euro) ho fatto tappa al villaggio outlet di Woodbury, New Jersey. Oltre all’impressionante numero di cinesi armati di maxi trolley per fare spese, a stupirmi sono state le etichette Made in China ben in vista su capi di Ralph Lauren e affini, ma anche i prezzi irrisori: 30 euro per una polo venduta a 110 a Milano, 35 per i nuovi Levi’s che toccano i 119 a piazzale Cordusio.

Di americani nemmeno l’ombra: nè sulla Fifth nè all’outlet che agli orientali sembra Wonderland.

Una fotografia nitida, dentro e fuori New York, che mette li shopping Usa nelle mani dei turisti. Che pagano (meno) felici e contenti.

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