Marchionne veste PradaVFNO 2011. Il mio report dalla strada ( e qualche considerazione)

Mi si nota di più se non vado o se vado e sto in disparte? Chissà cosa avrebbe fatto Nanni Moretti ieri sera a Milano. Per i modaioli o gli aspiranti tali non è stata una serata qualunque ma la Vog...

Mi si nota di più se non vado o se vado e sto in disparte? Chissà cosa avrebbe fatto Nanni Moretti ieri sera a Milano. Per i modaioli o gli aspiranti tali non è stata una serata qualunque ma la Vogue Fashion’s Night Out. Oggi però dai giornalisti di settore è un piovere di “Io non ci sono andato: è una bolgia disumana e anche un po’ trash!”; “Io ho fatto solo una puntatina da xyz, ma solo perchè è mio amico, e poi via a casa”.

Molti però ci sono andati davvero. Anzi: moltissimi. Ieri sera il mio – breve: confesso. Io sono di quelli che non amano la bolgia disumana – tour nella notte bianca della moda è partito da Corso Venezia dove ho fatto tappa da Mila Schon per la mostra Suggestioni di Marco Carli Rossi. Dopo mi sono diretta a Piazza San Babila. Poi ci ho messo 10 minuti buoni a dirigermi da Corso Matteotti a via Montenapoleone: un fiume di persone schiacciate come fossero sotto un palco ad un concerto. Più per strada, con cocktail in mano, che dentro i negozi. Dove pochi hanno comprato, a quanto ho visto dalle mani vuote (di sacchettini). Tappa dai Designer Spagnoli di scarpe (Paco Gil, Pretty Ballerinas) in via S Andrea, poi Tea Rose in via Manzoni. Infine casa. Tempo di percorrenza: 2,5 ore (senza crogiolarsi troppo nelle chiacchiere).

La VFNO era nata in un momento di crisi per dare una sferzata ai consumi della moda. E’ nata in un momento in cui, complice il web, la moda, anche quella che non lo era mai stata fino a quel momento, è diventata pop: con i gadget da 20 euro tutti, per una sera, possono permettersi di comprare qualcosa di griffato.

Ma oggi credo sia solo una serata come un’altra in cui uscire a prendere una boccata d’aria se c’è bel tempo, in cui evitare un programma televisivo come Piazzapulita (che giovedi debutta su LA7) e sentirsi schiacciati dall’ennesimo pezzo sul malgoverno e sull’economia in crisi. Un palliativo, insomma.

Voi ci siete andati? Avete comprato qualcosa? Vi siete divertiti?

Per chi vuole, il 15 c’è il bis. Questa volta a Roma. Così magari un ristorante che ti dia da mangiare alle 23,30 – quando tutto finisce – si trova con più facilità.

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