Che la crisi c’è ormai si sà ed è dimostrato, ma mentre l’Europa sembra volersi staccare, dall’altra parte dell’atlantico è successa una cosa controcorrente, infatti si è tenuto un vertice in Venezuela, la scorsa settimana, nel quale gli stati dell’America latina hanno deciso di creare la comunità degli Stati Latino americani e Caraibici, senza che ci siano influenze di superpotenze ( ricordando che gia esiste la OAE ma fanno parte gli USA e il Canada e come dice Chavez: “la CELAC si lascerá alle spalle la vecchia OEA”).
A fine summit sono emersi accordi e dichirazioni congiunte tra i 33 stati : revisione della Dichiarazione di Caracas del 2006, il Piano di Azione di Caracas 2012 , il procedimento per il funzionamento organico della CELAC, la Dichiarazione Speciale sulla Difesa della Democrazia nei paesi della CELAC e obbietti di crescita e di salvaguardia climatici , infine una dichiarazione comune per il mettere fine al embargo di Cuba da parte degli Stati Uniti.
La CELAC (Comunidad de Estados de Latinoamérica y el Caribe, Comunità degli Stati latinoamericani e dei Caraibi) nasce dal fatto che l’economia dell’America Latina sta crescendo, trainata dalla crescita economica pruduttiva del Brasile,Cile e Argentina, un vero coordinamento che serve ai governi sudamericani più deboli per renderli più forti e per combattere la crisi economica , dato che l’unione fa la forza .
Ma forse anche per contrastare il gigante cinese (colui che sembra che la crisi non la senta) , l’europa (nel momento di dobolezza interna e economica) e gli USA.
Pensare che noi stiamo valutando una divisione europea , proprio perchè chi è più potente non vuol trainare i più deboli.