Intorno al professor Mario Monti non si dirada la nuvola d’incenso agitato a piene mani dal sistema mediatico, che, oltre alla “sobrietà”, ne dipinge a tinte sempre più rosee la capacità di guida politica. L’incenso può essere piacevole, addirittura inebriante nella fase iniziale: ma alla lunga può diventare pericoloso e tossico, tossico come i titoli in portafoglio di molte banche europee, soprattutto francesi e tedesche.
Forse conviene che il Presidente del Consiglio abbia la saggezza di liberarsene, altrimenti accade che si allontani il rapporto con l’opinione pubblica. Di incenso se ne è avuta una prova ier sera a “Che tempo che fa”. Dove traspariva il tormento profondo del bravo conduttore, Fabio Fazio, indeciso se usare lo scendiletto o l’inginocchiatoio per azzannare con le sue coraggiose e anticonformiste domande il Professor Monti e il suo progetto di governo.
Ne è rimasta qualcuna in sospeso, almeno queste. Non è mai venuto il dubbio all’esimio premier di essere in sostanza ininfluente, visto che il famoso spread era a 500 punti prima di lui e lì è rimasto dopo la dura manovra economica ? E così pure non è stravagante l’interrogativo di fondo, e cioè che il dramma stia nell’Europa, nel suo mediocre sistema di guida politica e di farraginosa costruzione iperburocratica ? E, dopo la pioggia di tasse, dov’è che si comincerà a tagliare quel “grasso dello Stato” pieno di sprechi e fonte inarrestabile di debito pubblico ?
Domande “normali” e tutt’altro che offensive e che aiuterebbero SuperMario ad uscire dalla sua rigida vaghezza. D’altronde, se ha avuto il coraggio da commissario europeo di multare la Microsoft di Bill Gates, potrebbe multare gli incensatori nostrani, almeno i turibolari più sfacciati e pacchiani. Anche per importare quello “stile” anglosassone, che tanto gli piace e lo ispira, dove un’informazione autenticamente indipendente è autorevole quando fa davvero le pulci al potere, soprattutto al potere “amico”.