Quello che non c’èQuello che non c’è: rivoltante

Milano è rivoltante. Nel senso che disgusta e che dovrebbe provocare una reazione: la rivolta. Milano è rivoltante perchè i suoi abitanti non hanno compreso che quando ficchi il naso, devi metterci...

Milano è rivoltante.

Nel senso che disgusta e che dovrebbe provocare una reazione: la rivolta.

Milano è rivoltante perchè i suoi abitanti non hanno compreso che quando ficchi il naso, devi metterci la faccia, e quando metti bocca devi essere disposto a metterci anche il culo, inteso come impegno fatica e se necessario sacrificio.

Non vi racconterò l’aneddoto del Vecchio con l’Ombrello che scatena una lite per il futile motivo di non essere stato educato a chiedere scusa, della rissa sedata mentre il perbenismo radical chic inveisce contro chi quella rissa, scatenata dal vecchio con impulsi omicidi, l’ha evitata, e inveisce fuori luogo che “gli anziani vanno rispettati”. Se gli anziani vanno rispettati a prescindere, allora anche criminali nazisti e Pinochet meritano grazie e riabilitazione morale. Ma chiunque pensi di assistere a una mancanza di rispetto dovrebbe allora, invece che parlare a vanvera, intervenire in prima persona: solo che le parole sono gratis e volano, fai la tua bella figura sul momento ma nessuno potrà rinfacciartele più tardi. Ma intervenire no, perchè i Vigili hanno insegnato al mio amico Maurizio che se trovi un portafogli per terra, la prossima volta, gettalo sotto le auto in sosta perchè ti porta più casini e rischi che altro.

Milano è rivoltante perchè le persone che si reputano di cultura ti chiedono se un film o un libro l’hai visto o letto in lingua originale, perchè loro non riescono più a leggere traduzioni o seguire un film doppiato: ma noi abbiamo traduttori che aggiungono valore a lingue assai più povere della nostra, senza tradirle, e i nostri doppiatori prestano recitazioni assai più intense dei doppiati. Poi ci sono cattive traduzioni e pessimi doppiaggi, ma non è una regola ed è un rischio che vale la pena correre.

Milano è rivoltante perchè la mediocrità cittadina si lamenta degli ospedali metropolitani, che lavorano ai limiti delle possibilità fisiche: ci sono cattive gestioni, e cattivi operatori sanitari, ma è ingiusto equipararli ai piccoli eroi quotidiani in camice e divisa.

Milano è rivoltante perchè in un pessimo film come Io Sono l’Amore per farla apparire elegante hanno usato inquadrature strette, tagliate, senza carrelli o piani sequenza, campi lunghi immobili, un’infinità di interni, un vicolo e una scelta sociale relegata alla nobiltà industriale, il più umile è il figlio di uno chef. I servi son felici di servire, essere omosessuali non comporta grossi problemi, bensì l’adulterio è un pochetto condannabile però è un diritto di realizzazione personale. Pensate che questa è l’immagine che tale film dà di Milano all’estero, e il Ministero per i Beni Culturali l’ha pure finanziato: grazie mille.

Milano è rivoltante perchè ogni giorno mi pone di fronte alla mia bassezza, ai miei limiti, ai confini delle mie capacità, alle mie insignificanti dimensioni, il panico, le ansie, la paura, il dolore, ogni giorno vorrei esplodere, di rabbia o di felicità, ed entrambe mi son negate, e in questo nero pelago, ogni giorno rischio di morire annegato. Saperlo non mi aiuta.

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