Sanremo è vecchio. Lo dicono tutti. Canzoni in perfetto stile musica leggera all’Italiana, fatte poche eccezioni. Presentatori ormai demodè (no, ma davvero Gianni Morandi?). Ospiti (si legga Celentano) pronti a fare scandalo, perché tutto si fa per alzare l’audience di un festival che ogni anno sembra andare peggio di quello precedente.
E intanto della serata di ieri due cose si ricordano: Belen smutandata e i Soliti idioti che se possibile hanno dato mostra del peggio delle loro performance.
Sulla Rodriguez c’è poco da dire: ennesima dimostrazione che la classe, ahinoi, non è cosa da tutti. Lo spacco vaginale, il tatuaggio misterioso e quei continui saltelli stringendosi le tette parlano davvero da sé.
Per quanto riguarda Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio li abbiamo visti nei panni non tanto di Gianluca e Ruggero (che hanno fatto, a mio avviso inspiegabilmente, faville ai botteghini con il film tratto dalla omonima serie TV, I soliti idioti) quanto piuttosto nei panni di due stereotipati e tristissimi gay. Una serie di luoghi comuni e un’interpretazione isterica e ridicola che non ha giovato a nessuno. Forse sarò io non in grado di leggere la critica sociale, la macchietta che i due conduttori di Mtv inscenano, ma davvero la loro satira mi sembra più povera e semplice di quella nascosta (moooolto in fondo) nei Cinepanettoni.
Non è con Belen mezza gnuda né tanto meno con le performance Briggio&Mandelli che si può svecchiare il Festival. Se questo è il meglio che il 2012 sa offrire, beh, come hanno detto ironicamente più persone su Twitter durante la diretta di ieri, c’è quasi da rimpiangere Povia. Ed è tutto dire.