È proprio vero che dipende dai punti di vista. da come si guardano le cose. Susanna Camusso e Pierluigi Bersani sono arrabbiati. La prima è pronta a chiamare lo sciopero, il segretario del Pd lascia intendere che son stati “violati dei patti”. Che riguardavano, naturalmente, l’intaccabilità dell’articolo 18 e del principio del reintegro. Una battaglia di simboli e sostanza che, per la base elettorale del Pd e per quella degli iscritti Cgil, probabilmente conta ancora qualcosa.
Ma a fare una certa impressione, oggi, è che mentre si vedono i tanti segni di fastidio e protesta lungo l’asse Pd-Cgil (impersonato dal dirigente del Pd Stefano Fassina), non ci siano invece neanche timidi segnali di soddisfazione per alcune misure di stampo chiaramente “social-democratico”. Parliamo delle norme che riducono a 36 mesi il tempo massimo di precariato, disincentivando anche economicamente le aziende dal farne abuso. O di quelle – fondamentali per milioni di lavoratori soprattutto under 40 – che sanzionano con l’assunzione obbligatoria l’utilizzo di “finte partite iva”, che lavorano in realtà in modo continuativo e sostanzialmente subordinato per un solo committente. O, ancora, per le norme che rendono più facilmente sanzionabili le dimissioni in bianco. O per quelle che introducono – a proposito di parità tra i sessi, e di modelli nordeuropei – il congedo obbligatorio di paternità.
Insomma, dipende davvero dai punti di vista. Se la si guarda dalle stanze del Pd o dai vertici della Cgil, evidentemente, tutte queste norme devono sembrare poca cosa: pochi voti, poche tessere, poco di tutto. Ma se la si guarda dal lato di chi “nuovo lavoratore” lo era già prima di questa riforma, allora cambia tutto. E queste norme sembrano un primo principio di civiltà giuridica, democratica e sociale che è bene difendere. Speriamo che in parlamento i precari trovino chi vorrà accompagnare questa riforma e non solo chi, ancora una volta, sarà disposto a sacrificarli in cambio dei simulacri di un passato delle relazioni industriali che, comunque vada, non tornerà più.