All’Assemblea regionale siciliana esiste la Commissione per la qualità della legislazione, i cui membri si sono riuniti dall’inizio dell’anno solo due volte. Entrambe le riunioni sono durate poco meno di mezz’ora. I politici che ne fanno parte guadagneranno al mese 3mila euro in più dello stipendio normale indipendentemente dal numero di sedute.
Negli ultimi cinque mesi si è riunita solo due volte, per un totale di 50 minuti. Dieci minuti ogni mese. Tanto hanno lavorato i nove deputati della commissione dell’Ars per la qualità della legislazione, istituita nel 2008.
Al presidente, Orazio Ragusa, ogni mese sono toccati 2.984,55 euro (lorde), oltre allo stipendio base, che supera i 16 mila euro lordi. Gli altri due componenti, Ignazio Marinese (Pdl) e Giovanni Panepinto (Pd) hanno incassato invece 764,24 euro mensili. Mentre il segretario di commissione, Giovanni Greco, ha percepito come extra 373,07 euro ogni mese. In sostanza, la commissione – la cui funzione è quella di valutare «l’omogeneità, la semplicità, la chiarezza e la proprietà dei disegni di legge» – di sole indennità è costata alle casse pubbliche oltre 250 mila euro. Il resoconto delle sedute di quest’anno, come risulta dal sito internet dell’Ars, è presto fatto.
Ventidue febbraio, la commissione si è riunita alle 12.10 e si è congedata alle 12.30. Il tredici marzo dalle 15.30 alle 16. All’ordine del giorno il disegno di legge sulle Province (mai arrivato in Aula) e quello sui «lavori in economia nel settore forestale».
Il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana difende il lavoro dei nove deputati: «La commissione si è riunita poche volte perchè al di fuori della Finanziaria l’Aula non ha discusso altri disegni di legge».
Il 29 maggio gli onorevoli siciliani facenti parte di questa commissione si sono riuniti.
‘Riconoscimento della funzione sociale ed educativa svolta dagli istituti cattolici e dagli enti di culto riconosciuti dallo Stato’. Ovviamente tutto approvato dalle ore 15:30 alle ore 16:10
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