A volte la tecnologia mi/ci obbliga ad ammissioni amare. Per esempio. Da alcune ore, Facebook ha grossi problemi di condivisione dei link- Prendiamo la url degli articoli de Linkiesta, li mettiamo sulla nostra pagina di Facebook, ma Facebook non li carica, non li pubblica. Si prende tutto il tempo che serve (molto di più di quello che serve, in realtà), e poi si pianata e non va.
Si potrebbero dire molte cose: per esempio immaginare che – proprio nel mezzo di questa prima, burrascosa fase di quotazione – una grande azienda della silicon Valley non dovrebbe permettersi questi bug, che fanno ancora più male ad un’immagine già oggettivamente provata.
Però c’è un’altra riflessione che, oggi, d’istinto, voglio condividere. Il mal funzionamento di Facebook, infatti, mostra una volta di più quanto dipendenti siamo tutti (noi de linkiesta di sicuro) dalla tecnologia e – ormai – dai social network. Non poter postare un nostro articolo sulla bacheca de linkiesta ne depotenzia sensibilmente la capacità di circolazione, da un lato, e ci toglie la capacità di intercettare al meglio (e in tempi rapidi) gli umori circolanti, le reazioni che suscitiamo e tanti altri ingredienti del nostro lavoro quotidiano.
Ma insieme, questo pomeriggio di giramento di palle ci ricorda una volta di più di quanto mestiere e questo mondo siano cambiati per sempre: una volta, lo strumentario stava tutto in taccuino, in una penna, in un registratore al massimo. Oggi, senza questa gigantesca gabbia di opportunità che sono i social network, ci sentiamo un po’ sperduti. Come capitava una volta, quando si rompeva la fidata Lettera22.