Da quando c’e’ Internet non serve quasi piu’ viaggiare: possiamo vedere su Youtube i musei e le loro mostre in anteprima evitando cose interminabili, possiamo scovare le foto di ogni anfratto grazie a Google Image e grazie a Google Earth persino costruirci una virtuale gita fuori porta.
Siamo oberati di immagini, video, foto e non prestiamo piu’ attenzione al paesaggio sonoro in cui siamo, bene o male, volenti o nolenti, immersi.
Da queste riflessioni, banali se volete, e dalla mia grande passione per tutto cio’ che ri-suona nasce un’idea, un progetto, City Sounds ovvero il racconto delle realta’ urbane mediante suoni e rumori (si amo distinguere tra cio’ che mi crea gioia e cio’ che mi da’ fastidio ma non escludo che esista un rumore che mi piace).
Non e’ certo idea originale in quanto Schafer ci ha insegnato cosa significa mappa sonora e Cage cosa sia o non sia il silenzio…Inoltre numerosi sono gli esempi di come i paesaggi sonori possano diventare ‘porte’ sensuali – in tutti i sensi – per scoprire mondi e citta’. Londra ne e’ un esempio con questo esperimento interessante.
Parto oggi con questo viaggio sonoro e spero stimoli qualche commento.
Qui il primo suono che segna il punto di partenza del mio viaggio dentro Hong Kong, che a dire la verita’ di sonoro in positivo sembra per ora avere ben poco…e’ una realta’ frastornante ma proprio i suoi suoni e rumori la rendono stimolante e unica in molti sensi.
E lo vedremo insieme, anzi lo sentiremo.
Ecco qui a cosa corrisponde il suono di cui sopra! Bravi quelli che lo hanno indovinato via Facebook.