Che in realtà oggi volevo pubblicare tutt’altra cosa, decidamente molto meno personale, solo che ieri 20 minuti dopo la pubblicazione del primo post…
“Pronto?”
“Certo che pure le parolacce pubblicate su internet…”
“Ciao mamma…è solo un post non lo legge nessuno.”
“Amore ma è su un sito vero…”
E qui potrei partire con tutta una dissertazione sulla differenza che intende mia madre tra un sito vero es: Repubblica e un sito finto es: E-bay. Ma sarò magnanima e ve la risparmio.
“Mamma se scrivo merda su facebook lo leggono più persone.”
“E poi tutto quelle espressioni romane…”
“Mamma ti serviva qualcosa?”
“…pensa al nonno come ci resterebbe male, lui che faceva il giornalista con la G maiuscola”
“Mamma non l’ho conosciuto il nonno, sono sicura che è più scocciato per altre cose che succedono in Italia”
“…che poi che bisogno c’è di scrivere le cose pubbliche”
“Mamma non lo leggere no?”
“mmmm”
“Hai pure un nome così bello, stona se dici tutte quelle parolacce”
“Mamma che c’entra il nome!”
“Ma tu non facevi qualcosa con i libri o le riviste?”
Perché non importa che tu sia il nuovo guru della green economy o una affermata trapezzista, in famiglia ognuno di noi resta, Nessuno.
Preferibilmente un Nessuno cretino (mamma cretino non è una parolaccia).
E se mal te ne incolse di intraprendere la carriera famigliare, sei di sicuro un incompetente che non capisce niente. Io per fortuna vendo il ghiaccio agli esquimesi, uno di quei lavori di nuova generazione.
Terziario Avanzato, più comunemente detto marketing (il nulla).
Al telefono è uno degli zii.
“Si sì lavoro sempre lì, è solo che c’era un concorso e allora ho pensato che…”
“Senti bando alle ciance dovresti portare alla nonna quella foto di tuo figlio”
“…e insomma siccome scrivevo già sul mio blog…”
“Perché non la vai mai a trovare, lei si dispiace, perché non ci vai oggi?”
“…ho pensato che era divertente se mi iscrivevo…”
” Ci resterà male sicuro”
Sicuro, sarà dispiaciutissima di non vedere la sua amica d’infanzia (sarei io) con cui ha fatto il viaggio in Cina nel ’42 (sempre io che ovviamente nel ’42 non era neanche un pensiero). E pensare che ha fatto anche da madrina alla sua prima figlia Alias mio figlio di 10 mesi che per una strana coincidenza spazio temporale non cresce mai.
“hahahahahahah”
“Ciao, sgrunt, non ti ci mettere anche tu eh!”
“hahahahahaahahah a che telefonata sei?”
“33esima, sono a buon punto”
“Gliel’hai mandato tu il link a tutti immagino”
“Ovvio!”
“Grazie”
“Così impari a scrivere cose inutili”
“Grazie”
“Ciao cuginetta!
“Ciao”
“Ciao Amore mannaggia a me e quando ho deciso di pubblicare il post sull’asilo, tu che fai?”
“Lavoro….”
Pausa, silenzio.
“…A me basta che non pubblichi quelle cose intimiste, dove pensi e rifletti, che sono una palla mortale eh. Tu che fai?”
Sgrunt
Pausa
Identikit: maschio italiano, 40 anni, caricatura perfetta per comica siciliana.
Immagine di riferimento per campagna tv: brizzolato, in forma ma non troppo, jeans un pò slavato e maglietta di cotone a maniche lunghe, capello arruffato.
Immagine riferimento per campagna stampa: Omer Simpson
Location: interno giorno agenzia creativa, arredamento minimal aka sembra che non ci abbiamo speso una lira invece sta roba costa un occhio della testa
StoryBoard: 11 frame che ritraggono il protagonista accerchiato da giovani tagiste malpagate e sudate. Lui intento a fissare il computer come se stesse partorendo la campagna del secolo, l’attività creativa è alle stelle. Ultimo frame lui seduto di sguincio con aria assorta. Close up finale sulla finestra dietro di lui e nel riflesso si legge nettamente: Battaglia Navale – Game Over
“Amore ci sei? tu che fai?”
“Oi eccomi, stavo…pensando alla nuova campagna.”
Tiè!
Che te ne pare del post non intimista?
——-
Mi trovate tutto l’anno qui: Cambio Sempre