Il convegno organizzato ieri a Roma dalla Fiom ha dimostrato una volta di più l’impossibilità di un fronte unico a sinistra.
Le parole di Bersani sulle ‘porte che si chiudono’ e di Fassina sul ‘distacco della spina’ per volontà dipietrista, dimostrano una volta di più che in questi casi un accanimento terapeutico non è davvero la cura adeguata; e ricordano un po’ le parole che dietro l’accusa di aver ‘segato l’albero del governo Prodi’ segnarono – solo qualche anno fa’ – le scelte strategiche del Pd, che videro la sinistra radicale lasciare definitivamente il Parlamento.
Eppure, a chi scrive, pare che la foto di Vasto non sia sbiadita ieri, ma che ci sia stata sin dall’inizio un’inquadratura sbagliata. La svolta centrista del Pd, infatti, sembra decisa da molto prima di oggi. Non solo : sembra una scelta naturale.
Una coalizione per essere credibile deve avere un’identità comune, una serie di parole d’ordine intoccabili. Parole d’ordine che proprio qualche anno fa’ il segretario della Fiom da un palco romano, in piazza San Giovanni, sembrò ribadire: reddito di cittadinanza, ecosostenibilità del sistema, redistribuzione della ricchezza, diritti dei lavoratori, tutela delle minoranze, beni comuni, valore assoluto della libertà di autodeterminazione (dal matrimonio – e non solo l’unione civile – tra persone dello stesso sesso, alle scelte di fine vita..).
Quell’intervento – cui assistetti dal vivo – da un lato scatenò uno scroscio di applausi, dall’altro lasciò l’amarezza che quelle parole potessero essere sentite solo dalla bocca di un leader sindacale… perché è evidente che l’autonomia del sindacato – così come quella della magistratura – sono inevitabilmente compromesse dalla necessità di fare supplenza ad una politica con sempre meno mordente. Già da queste pochi slogan – che tali non sono – si manifesta l’impossibilità di un percorso comune: impossibilità che emerge dalle attuali scelte del Pd sull’art.18 (ovvero secondo Bersani “l’argine alla situazione difficile”); o dalle passate posizioni sulle unioni omosessuali e le scelte di fine vita del tutto influenzate dalle frange cattoliche; sulla politica internazionale e i rifinanziamenti delle nostre “missioni di pace”; sulle liberalizzazioni e la gestione del pubblico…
Ed, allora, cara Sinistra, non accanirti inseguendo alleanze improbabili, il contenitore non pò valere più dei contenuti…