Il Senato ha eletto quali membri dell’Autorità sulla privacy Augusta Iannini (magistrato e moglie di Bruno Vespa) con 107 voti. Siamo alle solite, i controllati si nominano i controllori. Se il Partito Democratico sembra aver fatto delle “primarie” per nominare i suoi in quota di maggioranza il PDL non è stato da meno insieme agli altri partiti. Primarie o no, che poi si tratta di spartizione più o meno concordata di poltrone, rimane sempre il fatto che i controllati si facciano carico di scegliersi i controllori.
A cosa può servire quindi un’authority oltre che ad accontentare e sfamare bocche troppo asciutte o insoddisfatte? Serve a controllare, di facciata, i settori strategici del nostro Paese. Comunicazione, privacy e concorrenza.
“Curricula usati come carta da cesso”. Tuona Antonio Di Pietro per sintetizzare le nomine alle autorita’ per le comunicazioni e
per la privacy decise oggi dalle Camere.
La notizia tempo prima su Twitter.
Schifani bruciato sul tempo dalla rete, ed in particolar modo su twitter. Infatti cinguettavano già da tempo i nomi con i voti che le Camere hanno votato per la costituzione delle autorità garanti.
Gli eletti nominati
Con un generale accordo tra i partiti che sostengono il governo e dal quale si sono sfilati Idv, radicali e Sel: all’Agcom vanno Maurizio Decina, Antonio Martusciello, Antonio Preto e Francesco Posteraro. Alla privacy Antonello Soro, Giovanna Bianchi Clerici, Augusta Iannini e Licia Califano.
Sarebbe stato troppo fare un bando pubblico con tanto di curricula ed esperienze nel settore annesse.
In mezzo a questo scempio, fate il vostro clic.