Non solo palme e paradisi fiscali alle Bermuda. Il piccolo arcipelago a largo della Florida è anche uno dei pochi, o forse l’unico, ad aver dedicato un intero giorno in onore del suo calciatore più famoso, Shaun Goater. Classe ’70 questo ex attaccante deve la sua fama e la sua gloria ad una maglia, quella del Manchester City. Quando i citizen erano ancora gli “sfigati”, gli eterni secondi, quando navigavano tra la Premier e la Championship, con puntate in League One, quando gli sceicchi se ne stavano tranquilli nel loro paese e a Manchester l’unico colore che si associava al calcio era il “reds” dei diavoli di Ferguson, lui c’era e faceva impazzire il vecchio Maine Road, lo storico stadio del City.
Arrivato in Inghilterra sul finire degli anni 80′, notato da uno scout del Machester United negli Stati Uniti, non scenderà mai in campo con la squadra di Ferguson, ma dovrà le sue glorie agli eterni cugini. Dopo una sola stagione nelle giovanili dello United, Goater passa al Rotheram, nello Yorkshire e vi rimane per sette anni, fino al 1996. Dopo due buoni anni a Bristol, 43 gol segnati, Goater cambia nuovamente e torna a Manchester sponda City. Nel 1998 i citizens sono tutt’altro che la squadra glamour che i petroldollari hanno creato in questi anni. Il club arranca e per la prima volta gli “skyblues” sprofondano in Prima Divisione. Goater resta e con i suoi gol, 21 centri, trascina il City all’immediato ritorno in Championship. La sua seconda stagione fa anche meglio. 29 centri e storico ritorno in Premier del City. Sono gli anni migliori di Goater, che in patria diventa un eroe tanto che il 21 giugno viene instituito lo “Shaun Goater day” come festa nazionale. Il ritorno in Premier è però effimero. Nonostante gli undici gol segnati da Goater, miglior marcatore della squadra, il City retrocede. In Championship, la squadra si affida a Keegan, in panchina, e all’estro di Shaun in attacco che si supera siglando ben 31 gol stagionali, infrangendo il record storico della squadra. Il City torna così in Premier e nel 2002 Goater scriverà una nuova pagina nella storia dei citizens. Dopo 13 anni di sofferenze, il City torna infatti al successo nel derby di Manchester grazie alla doppietta di Goater, autore anche dell’assist per Anelka nel primo centro della gara. Il bomber ventuto da lontano saluterà poi tutti al termine della stagione, in quella che sarà anche l’ultima gara del City nel suo vecchio stadio, il Maine Road che, dopo 80 anni, verrà abbattuto per far posto al nuovo Etihad Stadium. Fu l’anno della svolta per il City, che tornò in Europa e gettò le basi dei fasti di oggi. Come l’ultima stagione ha ampiamente dimostrato vincere un derby o trionfare in campionato non è più un sogno proibito per i tifosi del City che però ricordano sempre con affetto Goater, l’eroe di un epoca che i tifosi del City amano ricordare con il coro che faceva tremare gli spalti del vecchio Maine Road: “Feed the Goat and he will score”.
4 Giugno 2012