All’Università di Catania si paga per un banchetto informativo, per un’assemblea e per qualsiasi momento di discussione promosso dal basso dagli studenti. Studenti che già finanziano abbondantemente l’Ateneo attraverso le loro tasse.
L’Università è, o dovrebbe essere, il luogo della libera condivisione dei saperi, della libera discussione e della libera iniziativa, istituire un “tariffario” significa non solo distruggere tutto ciò, ma eliminare anche il principale motivo d’esistere dell’Università stessa. E’ proprio vero siamo in tempi di crisi dopo la paventata tassa sulle manifestazioni di Alemanno, ci pensa Catania a dare l’esempio. L’informazione e la condivisione, solo se organizzata da studenti e non da personale interno all’università si paga.
IL TARIFFARIO APPROVATO DAL CDA DELL’UNIVERSITA’
http://www.movimentostudentesco.org/sites/default/files/pubblici/documenti/locali_unict_pagamento.PDF
IL FATTO
Il 25 maggio 2012 il Consiglio d’Amministrazione dell’Università di Catania, il CdA nominato dal Rettore, Prof. Antonino Recca ha approvato “la disciplina relativa alla procedura relativa alla concessione degli spazi e dei locali dell’Ateneo, nonché il tariffario delle suddette concessioni” con la giustificazione di “tutelare l’integrità del patrimonio immobiliare dell’Ateneo”.
Chiunque ha sempre usufruito degli spazi universitari liberamente. Presentazioni di libri, dibattiti, assemblee, incontri pubblici, momenti musicali e culturali (oltre ai semplici banchetti) hanno sempre animato la vita universitaria rendendo l’Ateneo il catalizzatore principale del fermento culturale cittadino, regionale e nazionale.
Solo nel caso in cui le concessioni “saranno richieste da personale dell’Ateneo, per iniziative direttamente rientranti tra le attività istituzionali dell’Ateneo, e non comportanti alcun costo aggiuntivo per l’amministrazione, lo spazio o il locale richiesto potrà essere concesso gratuitamente al richiedente”. In sostanza nessuno studente potrà ottenere gratuitamente la concessione di spazi. Come nessuna iniziativa che non rientra tra le attività istituzionali dell’Ateneo potrà trovare gratuita ospitalità nei locali universitari.
L’università continua ad essere luogo di sapere e condivisione?
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