Chi l’ha detto che ci si annoia sotto il sole, che il sole non si possa guardare? Almeno per ieri non è stato così.
In Italia si sono potute vedere solo le ultime battute del fenomeno perché quando l’astro è sorto, il pianeta aveva quasi completato il suo tragitto. Lo spettacolo celeste si ripeterà la prossima volta solo fra 105 anni: nel 2117. Mercoledì 6 giugno nell’alba italiana Venere è transitato davanti al Sole.
Infatti per cercare di scoprire nuovi corpi celesti attorno ad altre stelle della galassia si cerca di misurare l’attenuazione della luce quando un pianeta transita davanti. È uno dei metodi, e forse il più interessante finora, perché è abbastanza affinato per poter cogliere la presenza di pianeti di minore taglia analoghi alla Terra. Quindi, indagare Venere che passa davanti al Sole permetterà di affinare la tecnica trasferendo la conoscenza nella ricerca extrasolare.
L’evento trascina con sé una lunga e affascinante storia con personaggi protagonisti della scienza e dell’esplorazione ed è per questo, tutto sommato, che conserva il suo fascino dal momento che adesso la scienza guarda al passaggio con occhi meno avidi. Anche se, in realtà, un certo interesse esiste e non è di poco conto. Non tanto per indagare Venere o il Sole ma per andare molto più lontano, verso i pianeti extrasolari, cose degne di “Odissea nello spazio…”
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