Voglio cambiare ariaIlva: come siamo arrivati a sollevare il coperchio? Taranto per loro: quando cittadini e professionisti collaborano.

"Nessun’istituzione aveva intrapreso studi che, correlando i dati sanitari con i dati ambientali, mettendo gli uni in relazione con gli altri, soli potevano essere in grado di stabilire quali e qu...

“Nessun’istituzione aveva intrapreso studi che, correlando i dati sanitari con i dati ambientali, mettendo gli uni in relazione con gli altri, soli potevano essere in grado di stabilire quali e quanti malattie e morti fossero attribuibili all’inquinamento che origina dall’acciaieria…”

“Sebbene fosse evidente da anni che a Taranto si registrava una concentrazione non solo pericolosa, ma direttamente dannosa di inquinamento ambientale di origine industriale; sebbene vi fossero evidenze scientifiche che coerentemente individuavano criticità sanitarie. Tre periti del GIP Todisco hanno compiuto quest’operazione, accertando trenta morti in più all’anno attribuibili all’ILVA; morti per malattie coronariche acute attribuibili all’inquinamento industriale; ricoveri per patologie respiratorie associati e attribuibili a quelle polveri emesse dagli stabilimenti dell’acciaieria.” Oltre che della determinazione dei giudici, in questi giorni abbiamo letto del vuoto della politica e del ruolo giocato dai comitati di cittadini.

Il gruppo di studio Salute Pubblica, la cui mission è “raccogliere e dare voce ai saperi soggettivi che provengono dal vissuto concreto”, ha elaborato il documento “Taranto per loro”. L’Avv.to Stefano Palmisano, primo firmatario, spiega così la relazione tra politica e movimenti nel “caso Taranto”.

“La legge anti-diossina pugliese è un passo importante nella tutela della salute pubblica e dell’ambiente. Vendola è stato braccato dai comitati, che l’hanno inchiodato alle sue responsabilità. Sebbene avesse impostato la sua campagna elettorale (elezioni regionali), in particolare a Taranto, sotto il profilo della questione ambientale, c’è voluta un’azione capillare, incessante, certosina, estremamente informata e scientificamente consapevole del Prof. Marescotti e dei movimenti perché la regione Puglia recepisse e arrivasse ad un testo che comunque, con tutte le sue contraddizioni è un testo importante. L’imposizione dei limiti alle emissioni di diossina, che in Puglia è diventata questione di stato ed è stata utilizzata da Vendola anche nella campagna elettorale successiva (amministrative), in Friuli era avvenuta con una determina dirigenziale, con un semplice atto amministrativo. C’è una normativa europea che non solo legittimava ma imponeva l’adozione di un provvedimento del genere. In ogni caso ci si è arrivati ma è in grande parte merito dei comitati e dei movimenti.”

“Taranto per loro”, sta ricevendo numerose sottoscrizioni anche da parte di medici e scienziati. Sempre più conflitti ambientali sono sostenuti da medici che investono il loro tempo e la loro professionalità nella prevenzione primaria, nella ricerca delle cause delle malattie piuttosto che nella cura degli effetti. La dott.ssa Patrizia Gentilini è portavoce della Campagna in difesa del latte materno dai contaminanti ambientali: “Esprimiamo profonda gratitudine alla Magistratura e solidarieta’ e sostegno a tutti i cittadini di Taranto che in questi anni hanno lottato per la difesa della salute. Riteniamo che nel 3° millennio non sia più possibile accettare il ricatto fra Salute e Lavoro e che la sacralità della vita, al centro della nostra campagna, debba essere il principio basilare di ogni scelta economica e produttiva. Ci auguriamo che nessun passo indietro venga fatto e che l’Ilva non inquini piu’.”

Chiedo a Palmisano di darmi una sua chiave di lettura delle ragioni che spingono certi professionisti ad un impegno civico spinto ed altri ad opporsi alla norma di prescrizione del principio attivo.

“La motivazione, che affonda le sue radici in scelte politiche e culturali, è senz’altro etica: ci sono i medici capaci di attestare l’inverosimile a proposito della relazione causa effetto tra l’esposizione a una sostanza e l’insorgenza della patologia, anzi sono sempre pronti a seminare dubbi (anche non particolarmente ragionevoli) perché il loro “committente” ha quell’esigenza. Esigenza spesso “produttiva” ma a volte addirittura penale. E’ capitato di incontrare medici che hanno attestato sotto il vincolo del giuramento l’esatto opposto di quanto avevano scritto in loro saggi di anni prima, per esempio sotto il profilo del rapporto tra amianto e mesotelioma.” Non a caso una delle sezioni del sito si chiama “Medicina e Potere”.

Lettura e sottoscrizione del documento qui

Progetto Ambiente e Tumori
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