Officine DemocraticheNiente sesso, saremo (forse) Governatori. Specie se gay…

di GIULIANO GASPAROTTI, ALESSIO DE GIORGI e GUIDO FERRADINI - http://www.officinedemocratiche.it Dopo il “niente sesso, siamo sindaci”, l'eccentrico candidato alla Presidenza della Regione Sicilia...

di GIULIANO GASPAROTTI, ALESSIO DE GIORGI e GUIDO FERRADINI – http://www.officinedemocratiche.it

Dopo il “niente sesso, siamo sindaci”, l’eccentrico candidato alla Presidenza della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, garantisce castità in caso di vittoria elettorale. Una battuta efficace che serve anche a rinnovare la condanna morale del berlusconismo in formato cene in cantinetta e presunte “gare di burlesque”. Tra il serio ed il faceto, pare essere il sigillo dell’accordo politico che, dopo Lombardo, prosegue tra Pd ed Udc.

Certo, a ferragosto è molto meglio parlare di astinenza piuttosto che della bulimia di una Regione Sicilia che ha, in tempi di rigore e spending review, una zavorra costituita da: 17.995 dipendenti, 717 comandati, 2293 a tempo determinato, 7.291 dipendenti di enti strumentali, 24.880 tra forestali e lavoratori socialmente utili, oltre ad un costoso esercito di baby pensionati. Su tali questioni, Crocetta assicura: lotta dura alle infiltrazioni di mafia ma nessuno verrà licenziato. D’altronde poco ci si aspetta dalle destre che puntano su Musumeci per proseguire l’opera del dimissionario Lombardo. E nel frattempo, quindi, la campagna e gli accordi elettorali si concentrano proprio sul voto di castità che ricorda quello di Formigoni che poi sta scivolando su ben altre e più corpose questioni.

Vien da chiedersi (sorridendo) se la precondizione del costituendo patto “moderati”-”progressisti” porterà tutti i futuri candidati democrat alla dichiarazione di astinenza. Specie se omosessuali. Rassicurando così, le coscienze di tutti: non si vive nel peccato. Sembra quasi che la digeribilità sociale di un omosessuale passi non dal fatto di costruirsi una propria famiglia, come tante altre, ma dall’astinenza. Sono gay, ma tranquilli, non esercito. Certo, la dissociazione dal vizio e dallo scandalo, è sicuramente un dato positivo, ma il nodo, al di là della pratica (o non-pratica) sessuale consiste nel riconoscere dignità sociale, morale, e giuridica all’Amore che lega due persone, anche dello stesso sesso. Cosa faccia una coppia in camera da letto non deve interessare a nessuno. Questione privata, a maggior ragione se si tratta di un single, a maggior ragione se si assumono incarichi elettivi, per i quali occorre portare risultati e soluzioni a problemi dei cittadini.

La credibilità della politica sta proprio in questo passaggio, perfettamente colto dal Governo di Monti: serietà, competenza, rigore. Affidabilità che non dipende dalle pratiche o dai gusti sessuali, ma dai risultati che si portano ad una comunità. Si sa, agli italiani piace guardare dal buco della serratura e questo disintegra proprio quel sacrosanto principio per cui la privacy è privacy, oltre che legge dello Stato.

Se la destra, quindi, scivola sul pizzo, che almeno la sinistra non abbracci il cilicio, solleticando le sue corde più moraliste e bigotte. Per una Binetti che se ne va dalla porta del Pd, vederla rientrare dalla finestra dell’accordo con l’Udc, porterebbe ancora una volta indietro il Paese. Il cattocomunismo nel 2012 forse è anche questo. Forse, proprio perchè è questo, bisognerebbe una volta e per tutte, liberarcene. Parlando di politica reale che non strizzi l’occhio alle clientele ma che fornisca ossigeno e speranza agli elettori. Rispondendo magari ad una domanda vera: che farsene dell’esercito di dipendenti, dirigenti e baby pensionati siciliani?

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